Gaeta, perla del Tirreno e scrigno di storia e tradizioni, un progetto per diventare Capitale italiana della cultura 2026

La località laziale è fra le dieci finaliste. Blu, il clima della Cultura il nome del progetto che punta su oltre sessanta eventi e sulla sostenibilità ambientale. «Vogliamo far vivere il nostro territorio 365 giorni l'anno», dice il Sindaco Leccese

Gaeta, perla del Tirreno e scrigno di storia e tradizioni, un progetto per diventare Capitale italiana della cultura 2026
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 11:50

Non solo spiagge e mare pulito, Gaeta si propone come riferimento del Tirreno per affermarsi a livello nazionale come meta turistica non solo balneare ma anche culturale e artistica in ogni stagione dell'anno. Il progetto Blu, il clima della Cultura è fra i dieci finalisti che si contenderanno il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 e il progetto di Gaeta spicca per la volontà di proporsi ad un turismo diversificato: «Per noi - spiega il Sindaco Cristian Leccese - è motivo di grande soddisfazione. La nostra del resto è una terra resa unica dalle acque limpide ma anche dall'immenso patrimonio storico. Una storia mitologica ricca di testimonianze di uomini e donne che hanno definito i contorni della civiltà moderna. Condottieri, statisti, re e regine, santi, avventurieri, artisti e scienziati che hanno riconosciuto Gaeta come proprio punto di riferimento nell'atlante del Mediterraneo. La nostra città è insomma uno scrigno di cultura e la nostra proposta è orientata appunto ad attrarre turisti non solo per le bellezze paesaggistiche ma anche per l'offerta culturale. Un cambio di paradigma per ricordare a tutti che siamo il cuore dell'Italia».

Da questi presupposti è nato il progetto Blu, il clima della Cultura che ha di fatto lanciato Gaeta fra le dieci realtà italiane più importanti dal punto di vista culturale: «Blu come il nostro mare che ci caratterizza - ricorda Leccese - ma il nostro territorio ha anche, e vogliamo dimostrarlo, il clima ideale per fare e diffondere cultura. Sei gli obiettivi che vogliamo centrare: promuovere l'integrazione del patrimonio culturale, dell'ambiente e della comunità locale per garantire uno sviluppo culturale sostenibile nel Golfo di Gaeta e in tutto l’ecosistema coinvolto dal progetto, permettere la crescita umana, intellettuale e spirituale della comunità locale, favorire la partecipazione e l'inclusione di tutte le persone nella fruizione, nella gestione e nello sviluppo delle attività culturali proposte, garantire la crescita economica dell'indotto, puntare sull'innovazione e sulla qualità dell'ambiente».

Tra i progetti e le opere che si propongono di realizzare per l’anno di Gaeta come Capitale italiana della Cultura, spiccano, in particolare, due progetti: Gaeta Emissioni Zero, sfida già lanciata dal Comune nel 2022 e che, entro il 2026, sarà portata a compimento, e Una pianta per ogni abitante, la città più verde del Mediterraneo con l’obiettivo di piantare, grazie al finanziamento stanziato dalla Fondazione Nicola Del Roscio, una pianta per ogni abitante della città (circa 20mila).

A completare le azioni relative al presente obiettivo la realizzazione di una grande comunità energetica capace di coinvolgere il sistema produttivo e l'ambiente urbano: «Si tratta - chiosa Leccese - di azioni che guardano al futuro per trasformare Gaeta in una città sostenibile, una città che possa essere frequentata dodici mesi all'anno e non solo nel periodo estivo».

Più di 60 gli eventi compresi nel progetto presentato: «La nostra proposta - sostiene Leccese - è ambiziosa. Proponiamo, ad esempio, una grande esposizione permanente, a partire dal 2026, con quattro proposte di respiro internazionale: l’antologia Antonio Ligabue. L’uomo, l’artista, curata da Augusto Agosta Tota, due mostre curate da Vincenzo Sanfo I più grandi Maestri dell’Arte moderna internazionale e Gli Impressionisti e una terza importante mostra Caravaggio e gli artisti del suo tempo, curata da Pierluigi Carofano. Ma il calendario è di ampio respiro: si va dal Gaeta international jazz festival alla Fiera gastronomica del chilometro zero, dal Festival internazionale del mare al Festival internazionale del film fra mito e leggenda, dall'apertura al pubblico dei Bastioni di san Carlo alla Mostra della fotografia immersiva. Ce n'è insomma per tutti i gusti. Gaeta, Capitale italiana della Cultura 2026 sarà tutto questo. E la perla del Tirreno si trasforma in culla della cultura».

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