Fumò hashish insieme agli alunni, prof condannata. Il giudice dispone il risarcimento per la Garante regionale dell'Infanzia

L'insegnante offrì la droga durante una lezione a casa sua

Fumò hashish insieme agli alunni, prof condannata. Il giudice dispone il risarcimento per la Garante regionale dell'Infanzia
di Elena Ganelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Marzo 2023, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:22

E' stata riconosciuta colpevole di avere ceduto droga ad alcune studentesse minorenni e condannata a due anni e otto mesi di carcere la 48enne Alessia Nisticò, all'epoca dei fatti insegnante in uno dei corsi professionali preso l'Agenzia "Latina Formazione e Lavoro" poi sospesa dall'incarico.

Ieri mattina davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale Giorgia Castriota si è celebrata l'ultima udienza del processo a suo carico, processo che si è svolto con rito abbreviato per beneficare dello sconto di un terzo della pena. Secondo la ricostruzione la Nisticò nel 2020 nel corso di una lezione che si svolgeva nella sua abitazione aveva fumato hashish offrendone anche ad alcuni dei ragazzi, una giovane si era poi sentita male ed era stata avviata un'indagine raccogliendo le testimonianze di alcuni ragazzi e ragazze presenti.

Nell'udienza di ieri ha preso la parola il pubblico ministero Giorgia Orlando la quale dopo avere ricostruito la vicenda a conclusione della sua requisitoria ha chiesto per la donna, chiamata a rispondere di cessione di stupefacenti con l'aggravante di averle cedute a minorenni, una condanna a due anni e sei mesi di carcere. Poi la parola è passata alla difesa rappresentata dall'avvocato Vincenzo Schiavone il quale ha sottolineato come gli investigatori non abbiano ascoltato tutti gli studenti che erano lì quel giorno e l'assenza di prove a carico della Nisticò, poi ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Al termine della camera di consiglio il giudice ha letto la sentenza condannando l'imputata, che era presente in aula, ad una pena superiore a quella richiesta dall'accusa, 2 anni e otto mesi di reclusione senza la sospensione condizionale della pena oltre ad una multa di 4mila euro, ad un risarcimento di 10mila euro a favore del Garante dell'infanzia e adolescenza Monica Sansoni, presente in aula, che si è costituito parte civile nel procedimento con l'avvocato Pasquale Lattari e al pagamento delle spese legali.

«E' la prima volta che un'autorità di garanzia istituzionale della Regione Lazio si costituisce autonomamente parte civile in un procedimento commenta Monica Sansoni e la decisione di costituirsi parte civile in perfetta coerenza con le funzioni istituzionali a tutela e supporto dei minori di età attribuite dalla Regione Lazio al Garante e l'avvenuto accoglimento di tale decisione da parte del giudice competente, rappresentano anche, a mio avviso, il modo più concreto per esprimere una forma di aiuto ai minori.

La cifra che ci è stata riconosciuta quale risarcimento sarà utilizzata per progetti di prevenzione, formazione e sensibilizzazione all'interno degli istituti scolastici della provincia, attività che già da tempo portiamo avanti in collaborazione con la polizia e i carabinieri. Mi auguro aggiunge la garante che i ragazzi coinvolti in questa brutta storia possano recuperare la serenità e soprattutto tornare ad avere fiducia nella scuola come istituzione». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA