Fornitori pagati in ritardo, il Mef bacchetta il Comune di Aprilia

Fornitori pagati in ritardo, il Mef bacchetta il Comune di Aprilia
di Stefano Cortelletti
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Martedì 9 Aprile 2024, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 12:02

APRILIA

Arriva la bacchettata al Comune di Aprilia da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze per i ritardi nei pagamenti delle fatture da parte degli uffici. Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato Ispettorato Generale per la Finanza delle Pubbliche Amministrazioni ha comunicato che l'Ente «presenta un indicatore di ritardo annuale dei pagamenti calcolato mediante la Piattaforma della Certificazione dei Crediti superiore a 10 giorni». Per questo l'Amministrazione ha dovuto «effettuare un'analisi delle cause, anche di carattere organizzativo, che non consentono il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali» e «predisporre una proposta di piano di superamento del suddetto ritardo», approvato dalla giunta e trasmesso al Ministero.
Per pagare una fattura il Comune ha 30 giorni di tempo. Attualmente ad Aprilia questo tempo arriva a toccare quasi due mesi. Un ritardo che comporta la creazione di un "fondo di garanzia" nel bilancio: somme da accantonare e che invece potrebbero essere spese per servizi ai cittadini. Più è alto il ritardo, più è alto l'accantonamento. La riduzione dei tempi di pagamento è uno degli obiettivi anche del Pnrr.
L'amministrazione ha analizzato i motivi di questi ritardi: «La cronica carenza di personale abbinata a carenze di carattere organizzativo determinano, in parecchi settori, l'accettazione delle fatture per decorrenza termini (15 giorni), erodendo, pertanto, la metà del tempo previsto per il rispetto dei tempi di pagamento (30 giorni). Ulteriore conseguenza delle citate carenze sono l'effettuazione dei necessari controlli e la conseguente predisposizione degli atti di liquidazione tecnica oltre i termini previsti».

In questo ultimo caso rientrano i ritardi dell'ufficio Ecologia ed Ambiente «in particolare per quanto attiene il Ciclo Integrato dei rifiuti: le attività di controllo della regolarità della fatturazione rispetto al servizio reso non riescono a concludersi in tempi rapidi a causa della complessità del servizio». Ancora, il ritardo dell'erogazione dei contributi da parte di Regione o Ministero, che costringono il Comune ad anticipare questi soldi.
C'è poi una questione di procedure. «Attualmente i software gestionali di protocollazione delle fatture e di gestione contabile sono distinti e non integrati per cui le fatture, una volta pervenute e protocollate, devono essere importate nel software di contabilità per le successive fasi di lavorazione.

Tale circostanza fa si che tra l'emissione della fattura e la sua registrazione in contabilità trascorrano mediamente 4 giorni», si legge ancora nella relazione che illustra il piano di rientro.

«Successivamente, tra i controlli che i singoli uffici effettuano sulla regolarità della prestazione ed il caricamento dell'atto di liquidazione tecnica intercorrono all'incirca 23 giorni, cui si sommano altri 10 giorni per i controlli dell'Ufficio Ragioneria che diventano 20 nel caso di esito negativo dei predetti controlli e necessarie rettifiche da parte degli uffici emittenti. Infine trascorrono ulteriori 6/7 giorni per l'emissione dell'ordinativo di pagamento e l'esecuzione dello stesso da parte dell'istituto Tesoriere».

LE SOLUZIONI

Tempi troppo lunghi che vanno ridotti a 28 giorni totali. Per questo viene proposta una diversa organizzazione del servizio: ad esempio accelerare i tempi di protocollazione e registrazione delle fatture riducendole a una sola giornata, controllare la completezza delle fatture prima della loro accettazione, chiedere la documentazione anticipata prima di far emettere la fattura, così da non conteggiare i tempi di controllo, trasmettere gli atti di liquidazione "con congruo anticipo". Ma soprattutto «effettuare le spese nei limiti del budget assegnato, accertando scrupolosamente la compatibilità monetaria della stessa». Con questo sistema i tempi dovrebbero ridursi a 28 giorni.
Stefano Cortelletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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