L'ex Icos di Latina sarà demolito e ricostruito entro il marzo 2026, nell'ambito degli interventi in Q4-Q5 del programma Qualità dell'abitare e del progetto A gonfie vele.
I tempi sono quelli dettati dai fondi Pnrr di cui beneficia l'intervento che vedrà una completa riqualificazione - energetica, soprattutto - dei palazzoni Ater, ma anche la realizzazione di campi gioco, di un ponte pedonale sopra la Pontina, e, soprattutto, la demolizione e ricostruzione dell'immobile, ormai un rudere, per realizzare nella nuova struttura spazi sociali, e dedicati anche ad ospitare presidi di Asl e forze dell'ordine.
IL PROGRAMMA
I tempi sono stati ribaditi ieri dal presidente dell'Ater Latina, Marco Fioravante, che ha commentato la delibera assunta dal commissario straordinario del Comune di Latina, Carmine Valente (nella foto), con i poteri di Consiglio. Poteri di Consiglio che sono stati necessari, per dichiarare a un tempo decaduto l'antico accordo di programma del 2009, per trasferire la Guardia di finanza nell'ex Icos una volta ristrutturato dal Provveditorato alle opere pubbliche, che fu a suo tempo approvato appunto in Consiglio.
Marco Fioravante sottolinea che «nei giorni scorsi ho lavorato con il Comune di Latina attraverso gli uffici per definire i passaggi necessari a dare corso al progetto di recupero dell'ex Icos, un intervento inserito nei fondi del Pnrr, con un investimento di 15 milioni di euro.
I RISCHI
E Fioravante sottolinea come «in mancanza di questo atto vi sarebbe stato il pericolo di perdita del finanziamento di 15 milioni di euro, l'erogazione della cui prima tranche è prevista nei prossimi giorni».
Infatti, «il finanziamento rientra nei fondi del Pnrr, risorse importanti che costituiscono una occasione unica e irripetibile per un intervento di recupero di un pezzo importante della città, ed è parte del più ampio intervento, pari a 27,3 milioni di euro e per i quali il Governo e Regione Lazio avevano già sollecitato l'urgenza dei provvedimenti». Evidentemente questa circostanza ha spinto il commissario Valente ad accelerare i tempi. «Sostenevamo da tempo la decadenza di quell'accordo del 2009 - ha scritto su Fb il sindaco decaduto Damiano Coletta - avremmo rischiato, se non fosse stata firmata la delibera, di perdere il finanziamento».