Don Ciotti incontra il prefetto e il vescovo. E fa il tifo per "Latina in bicicletta"

Don Ciotti ha aderito alla campagna di Latina in bicicletta
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Venerdì 4 Luglio 2014, 10:00
LATINA - Don Ciotti tornato a Latina. Dopo il clamoroso successo della giornata nazionale di Libera che in primavera ha portato nel capoluogo pontino decine di migliaia di ragazzi e di adulti, il fondatore dell'associazione è tornato a Latina per ringraziare la città. Lo ha fatto incontranto il prefetto Antonio D'Acunto e nel pomeriggio il vescovo pontino, Mariano Crociata e i rappresentanti di numerose associazioni.



Nell'occasione don Ciotti ha accettato di aderire alla campagna di Latina in bicicletta «Quest'anno al mare ci vado in bici. La bandiera blu la fai anche tu», promossa dall'associazione Latina in bicicletta. Lo racconta sulla pagina facebook Dario Bellini, l'anima dell'associazione.



«Ciò che per l'emozione non sono riuscito a dire con lucidità a Don Luigi Ciotti oggi, lo scrivo adesso un po' per noi, soprattutto per me - scrive Bellini - Per quanto tutti i fatti di cronaca e non, dimostrino quanto sia potente e ramificato un certo modo mafioso di pensare ed agire in questo territorio, sono, voglio e devo essere ottimista anche solo per continuare a lottare. Mai come in questi ultimi mesi, grazie alle tante realtà che sul territorio spingono in favore della mobilità sostenibile e a causa anche della crisi che ci attanaglia, si vedono tante persone usare la bicicletta, non è mai stato così semplice organizzare biciclettate sempre più partecipate e piene solo di voglia di stare insieme».



E' un segnale di speranza quello di Bellini. «Voglio quindi estremizzare il ragionamento e mi piace pensare che questa stessa crisi sta portando anche la consapevolezza in molti miei concittadini - sostiene il presidente dell'associazione - di quanto malato fosse quel sistema, quel vuoto creato dalla crisi ha fatto capire a tanti latinensi quanto è importante sentirsi liberi di dissentire, liberi di pretendere un futuro per questa città, per tutta la città, liberi».
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