Si chiude così una fase che, a intermittenza, ha portato all'applicazione dei sigilli nelle strutture che non hanno smontato entro il termine fissato al 31 ottobre 2015. Prima del blitz di ieri, infatti, la stessa sorte era toccata ad altri cinque stabilimenti, in momenti diversi a causa dei diversi iter giudiziari che hanno portato a provvedimenti separati. Il Nausicaa fu sequestrato il 12 marzo, pochi giorni dopo toccò al Nolive, poi al Circello, all'Enea e all'Amarylli. Per tutti l'ipotesi di reato è l'occupazione di suolo del pubblico Demanio marittimo, con una violazione del codice della navigazione. Proprio in concomitanza con il primo provvedimento di sequestro il Tar aveva concesso la sospensiva dell'ordinanza del Comune sulla decadenza delle concessioni. Il Tar rinviò a dicembre l'udienza per la discussione nel merito e per molti operatori sembrò una vittoria, o almeno un modo per salvare la stagione estiva. E invece, mentre la giustizia amministrativa procede su un binario, il procedimento penale prosegue su un altro e così si è arrivati al sequestro disposto dal tribunale che nulla ha a che vedere con il ricorso al Tar.
Insomma si tratta di un caso complesso che potrebbe avere conseguenze pesanti sulla stagione estiva. Tutto è iniziato quando i titolari degli stabilimenti, prendendo a spunto dalla legge regionale numero 8/2015 che prevede la possibilità per le strutture di restare montate anche in inverno, avevano presentato apposita istanza al Comune che l'aveva però bocciata. Si innescò così un confronto piuttosto aspro, senza il raggiungimento di un accordo in grado di tutelare gli interessi degli operatori nel rispetto della legge. E ora, come spesso accade, resta solo la via giudiziaria. La più lunga e tortuosa.