«Basta con le aperture durante le festività»: l'appello dei dipendenti dei negozi di Aprilia

«Basta con le aperture durante le festività»: l'appello dei dipendenti dei negozi di Aprilia
di Laura Alteri
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Venerdì 3 Febbraio 2023, 12:05
Negozi aperti a Santo Stefano, Pasquetta, primo maggio, vigilia di Natale, questo per offrire un servizio continuo a danno però dei lavoratori. È quello che lamentano da anni i dipendenti dei negozi nei centri commerciali, per loro infatti è sempre più difficile trascorrere le feste in famiglia. «Dopo il Covid la situazione è addirittura peggiorata. Anno dopo anno è stata tolta una festività e prolungato l'orario di apertura, c'è una corsa morbosa al guadagno, senza considerare le necessità dei lavoratori», spiega Angela, da anni commessa in un negozio del centro commerciale di Aprilia, che ha avviato una petizione online con l'obiettivo di sensibilizzare anche i cittadini a cambiare le proprie abitudini. «È davvero necessario rimanere aperti fino alle 19 del 24 dicembre o a Pasquetta, quando gli incassi e l'afflusso di gente sono ridotti al minimo? Bisognerebbe guardare in faccia la realtà e calibrare il lavoro in base alla richiesta dei consumatori», afferma Angela. «Va precisato che questo è un appello pacifico, vogliamo solo spiegare le nostre motivazioni. Non riusciamo a comprendere l'utilità di tenere aperto nei giorni di festa le attività che non vendono beni di prima necessità».
La petizione online in realtà si unisce a una battaglia che ormai va avanti da diversi anni, anche insieme ai sindacati, sono tante infatti le petizioni in giro per l'Italia. La società attuale impone ai centri commerciali di garantire l'offerta e obbliga i negozi a restare aperti per evitare sanzioni. «Non chiediamo necessariamente la chiusura completa durante le feste, ma almeno un orario ridotto che ci permetta di poter godere di un momento con famiglia e amici»,aggiunge Angela.
«Anche i cittadini in questo potrebbero dare una mano, rinunciando all'acquisto dell'ultimo momento, evitando di fare i regali di 24 dicembre o comprare un costume il giorno di Ferragosto. Questo potrebbe contribuire ad allentare gli orari serrati che hanno imposto in questi anni», commenta Alessandro Liotino, rappresentante della Confcommercio Aprilia. «La realtà però è che ogni attività decide in autonomia e determinati ritmi sono ad oggi necessari per rispondere alle richieste del mercato. Se le attività restano aperte vuol dire che la domanda c'è. Sta a noi cittadini cambiare qualcosa, rinunciando alla comodità dell'ultimo minuto e facendo acquisti tempestivamente», conclude Liotino. «È un'ostinazione che danneggia il benessere dei dipendenti, molti dei quali negli anni sono stati costretti a cambiare lavoro, a ripartire da zero perché i ritmi erano diventati insostenibili. Non stacchiamo mai, è stressante anche se lavoriamo su turni e spesso chi ha figli deve fare miracoli per incrociare i turni», commenta un dipendente che preferisce restare anonimo. Infine i lavoratori rispediscono al mittente l'accusa di essere pigri e svogliati: «Non siamo degli scansafatiche, lavoriamo sodo anche la domenica e durante i saldi, non ci tiriamo indietro quando c'è un picco di lavoro, ma non siamo dei robot» conclude Angela.
 
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