La petizione online in realtà si unisce a una battaglia che ormai va avanti da diversi anni, anche insieme ai sindacati, sono tante infatti le petizioni in giro per l'Italia. La società attuale impone ai centri commerciali di garantire l'offerta e obbliga i negozi a restare aperti per evitare sanzioni. «Non chiediamo necessariamente la chiusura completa durante le feste, ma almeno un orario ridotto che ci permetta di poter godere di un momento con famiglia e amici»,aggiunge Angela.
«Anche i cittadini in questo potrebbero dare una mano, rinunciando all'acquisto dell'ultimo momento, evitando di fare i regali di 24 dicembre o comprare un costume il giorno di Ferragosto. Questo potrebbe contribuire ad allentare gli orari serrati che hanno imposto in questi anni», commenta Alessandro Liotino, rappresentante della Confcommercio Aprilia. «La realtà però è che ogni attività decide in autonomia e determinati ritmi sono ad oggi necessari per rispondere alle richieste del mercato. Se le attività restano aperte vuol dire che la domanda c'è. Sta a noi cittadini cambiare qualcosa, rinunciando alla comodità dell'ultimo minuto e facendo acquisti tempestivamente», conclude Liotino. «È un'ostinazione che danneggia il benessere dei dipendenti, molti dei quali negli anni sono stati costretti a cambiare lavoro, a ripartire da zero perché i ritmi erano diventati insostenibili. Non stacchiamo mai, è stressante anche se lavoriamo su turni e spesso chi ha figli deve fare miracoli per incrociare i turni», commenta un dipendente che preferisce restare anonimo. Infine i lavoratori rispediscono al mittente l'accusa di essere pigri e svogliati: «Non siamo degli scansafatiche, lavoriamo sodo anche la domenica e durante i saldi, non ci tiriamo indietro quando c'è un picco di lavoro, ma non siamo dei robot» conclude Angela.
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