Veggente invia una lettera alla Protezione Civile: «Ci sarà un terremoto in Friuli e farà tanti morti». Ma la donna sbaglia tutto

Poche righe, scritte in un italiano a tratti sconnesso, in stampatello maiuscolo, su un foglietto di carta, recapitato in una busta anonima indirizzata alla Protezione civile del Veneto

Veggente invia una lettera alla Protezione Civile: «Ci sarà un terremoto in Friuli e farà tanti morti». Ma la donna sbaglia tutto
3 Minuti di Lettura
Martedì 4 Luglio 2023, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 15:06

UDINE- «Io sono un veggente della madre di Dio. Il terremoto verrà verso i primi giorni di giugno. Sarà un terremoto molto forte, nella provincia di Udine. Ci saranno danni in molte case. Ci saranno molti morti, feriti anche gravi. Ci saranno anche molti danni nei territori vicini. Protezione civile, se mi ascoltate verrà tra non molto questo terremoto, se non mi ascoltate Amen». Poche righe, scritte in un italiano a tratti sconnesso, in stampatello maiuscolo, su un foglietto di carta, recapitato in una busta anonima indirizzata alla Protezione civile del Veneto. A renderle note sul suo profilo Facebook l’assessore regionale del Veneto alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin. 

La lettera della veggente

«A volte arrivano anche lettere anonime come questa che annunciava un violento terremoto – ha commentato – ma i terremoti allo stato attuale non sono prevedibili dalla scienza.

Dai veggenti neppure mi par di capire». Interpellato dal Gazzettino, lo stesso Bottacin racconta che missive come questa – arrivata alcuni mesi fa – ne giungono diverse durante tutto l’anno, «ma nessun terremoto al mondo è stato previsto con tanto di data e magnitudo». Il fatto dunque di averla resa nota è solo da ricondursi all’anniversario celebrato il 29 giugno scorso per i 150 anni dal sisma dell’Alpago (Bl), registrato nel 1873 con 6.3 gradi della scala Richter, che devastò il territorio del Bellunese e del Vittoriese. 

 


Un’iniziativa che ha visto la promozione di un convegno a Farra d’Alpago durante il quale si è fatto il punto della situazione rispetto all’attività di prevenzione, monitoraggio e gestione dei fenomeni sismici. «Gli scienziati ci hanno detto e spiegato che territori come questo o come il Friuli sono aree ad elevato rischio sismico e solo su questo ci possiamo basare – ha proseguito Bottacin – qualcuno ironicamente ha messo in luce come in quella lettera anonima non venga specificato l’anno di questa previsione ma solo il mese. E allora tornando seri occorre continuare ad operare su due fronti: costruire bene gli edifici ed essere pronti a gestire l’emergenza».

Il futuro

A tal proposito Bottacin ha messo in luce la collaborazione avviata tra il Veneto e l’Ogs di Trieste che consiste nella realizzazione di una rete di rilevazione che di fatto è anche di protezione, implementata peraltro in tutto il Veneto, con 340 sensori, pronti a vigilare sugli edifici e sui paesi. «È dal 1999 che Protezione civile e Ogs operano in convenzione per la realizzazione, lo sviluppo e la gestione della rete sismometrica del Veneto, la localizzazione rapida dei terremoti e per approfondire gli studi sismologici, considerato il livello di pericolosità sismica della regione – ha spiegato ancora l’assessore - Da due anni è attiva, a Marghera, una centrale sismica a cui fa capo il progetto di “Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione multirischio, anche attraverso reti digitali interoperabili di coordinamento operativo precoce” finanziato dal Pos Fesr. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA