Vanessa Ballan, il figlio che aspettava era del marito. «L'ex non lo accettava e l'ha uccisa»

La 26enne di Treviso uccisa a coltellate da Bujar Fandaj, l'albanese non si rassegnava alla fine del rapporto

Vanessa Ballan, il figlio che aspettava era del marito. «L'ex non lo accettava e l'ha uccisa»
di Alberto Beltrame
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 07:17

RIESE (TREVISO) Ora non ci sono più dubbi: il figlio che aspettava Vanessa Ballan, incinta ormai da 12 settimane, era del compagno Nicola. Ed è per questo che Bujar Fandaj l'avrebbe ammazzata: perché quella gravidanza era di fatto la fine di ogni possibilità di rimettersi con lei, come aveva cercato per mesi di convincerla. Non sarebbero bastate più nemmeno le minacce e le ritorsioni. Per lui, ormai, c'era solo spazio per la vendetta. Il tanto atteso esito del test del Dna sul piccolo che la 26enne uccisa a coltellate lo scorso 19 dicembre nella sua casa di Riese aspettava, è arrivato ieri: l'esame di paternità eseguito assieme all'autopsia sul corpo della donna dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli ha stabilito che il padre biologico del bimbo era Nicola Scapinello, il giovane con cui viveva la 26enne e dal quale aveva avuto il primo figlio. L'esame ha anche stabilito che la ragazza era stata uccisa quella tragica mattina, quando l'operaio 41enne si era introdotto nell'abitazione di Spineda scavalcando un cancello e spaccando il vetro di una porta laterale, con 8 coltellate, sei profonde e due superficiali, con due dei fendenti così violenti che avevano sfondato i polmoni e un terzo capace di trapassare una parte del cuore. Prima di accoltellarla l'aveva picchiata al volto e alla testa: Vanessa, arrivata alla 12esima settimana di gestazione, aveva cercato invano di difendersi da quella furia.

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L'esito del test ha spazzato via illazioni e speculazioni seguite all'omicidio, proprio sull'effettiva paternità del nascituro. «Nicola continua a vivere nel dolore da quel tragico giorno» riferisce chi è vicino in questi giorni a Scapinello. Ma allo stesso tempo ha chiarito il movente del delitto: Fandaj dopo aver perseguitato per mesi la 26enne, che dopo la denuncia di fine ottobre aveva troncato ogni tipo di rapporto o frequentazione con il 41enne, almeno stando a quanto finora emerso, era venuto a sapere che la ragazza era incinta del secondo figlio dalle colleghe di lavoro di Vanessa.

E a quel punto ha capito che nella vita della 26enne non ci poteva più essere spazio per lui. La notizia della gravidanza è stata la miccia che ha fatto esplodere la furia omicida di Fandaj. L'uomo non si era mai rassegnato alla fine della relazione con la cassiera, con cui sperava di mettere su famiglia. Vanessa lo aveva lasciato in estate, ma lui aveva continuato a tormentarla con chiamate, messaggi, appostamenti, aggressioni a casa e sul luogo di lavoro. L'avrebbe costretta ad avere altri rapporti dietro la minaccia di rivelare tutto al suo compagno. Come poi ha fatto: la sera del 25 ottobre Bujar aveva inviato a Nicola Scapinello un video inequivocabile sulla loro relazione clandestina. A quel punto Vanessa aveva deciso di confessare il tradimento e la persecuzione. La mattina dopo aveva presentato denuncia ai carabinieri. Era scattato quindi il Codice rosso con tanto di perquisizione a casa di Fandaj e sequestro dei cellulari. Per due mesi lui non si era più fatto vivo. Poi la vendetta.

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L'INTERROGATORIO

Fandaj, difeso dagli avvocati Chiara Mazzocato e Chiara Bizzoli, è rinchiuso nel carcere di Santa Bona dalla sera del 19 dicembre. Nelle scorse settimane ha deciso di farsi interrogare dal pubblico ministero Michele Permunian. L'interrogatorio è fissato per martedì 30 gennaio. Le accuse nei suoi confronti sono da ergastolo: il tinteggiatore deve rispondere di omicidio volontario pluriaggravato.

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