Il suo appartamento nel centro storico di Trapani, proprio alle spalle della cattedrale, era soffocante e pieno di fantasmi. Sabato sera tra quelle mura Vanda Grignani, 36 anni, si sentiva in trappola: un compagno ai domiciliari che tardava a rientrare, violando la prescrizione dei giudici, quella relazione tormentata che l'aveva allontanata dalla famiglia d'origine di cui sentiva la mancanza, una sensazione di solitudine che l'accompagnava da mesi. Era tutto nella sua testa e all'improvviso ha preso forma quando, dopo le 23, il quarantaseienne Cristian Favara è tornato a casa. La lite, una delle tante che costellava la loro vita di coppia, è stata furiosa, finché lei ha afferrato un coltello e glielo ha conficcato nel petto. Poi ha chiamato i carabinieri e ha confessato un omicidio che aveva annunciato ai quattro venti in due messaggi sui social. Ottenendo ben settanta consigli saggi come «conta fino a dieci», oppure «stati tranquilla, con la rabbia non si risolve niente».
I post su Facebook: «Sono esasperata»
Dal suo profilo Facebook emergono schegge di angoscia, disperazione e richieste d'aiuto che gli investigatori valuteranno insieme alle testimonianze raccolte tra parenti e amici per stabilire il movente di un delitto che, forse, poteva essere scongiurato.
Rapporto osteggiato
Alla relazione tra Vanda e Cristian si era opposta la famiglia di lei, che di fronte al bivio ha scelto il suo compagno. Questa frattura le ha causato una forte sofferenza, che riversava sui social dove postava poesie di Alda Merini e frasi con cui sfogava il suo senso di abbandono: «Le persone che aiutano sempre gli altri sono quelle che si ritrovano da sole quando hanno bisogno di una mano». La relazione con Cristian era sempre al limite, tanto che quando si è sparsa la notizia dell'omicidio gli amici hanno pensato che la vittima fosse lei: «Riposa in pace Vanda, spero che adesso lassù ritrovi la serenità che ti mancava», scrive Roby. E quando si è capito che a impugnare il coltello è stata lei, alcuni l'hanno giustificata: «Vanda e viva si trova in carcere perché ha ucciso il suo convivente. Purtroppo per farlo significa che era stanchissima ed è stata costretta». Dopo l'interrogatorio davanti ai carabinieri su delega della Procura di Trapani, la donna è stata rinchiusa nel carcere Pagliarelli, a Palermo.