Pesce spada spagnolo con il mercurio, cozze francesi con il norovirus: è allarme in Italia. Scontro con la Ue

La protesta contro lo stop di Bruxelles alla pesca a strascico. «Così meno qualità. Danni ai nostri prodotti, 18mila famiglie a rischio»

Pesce in arrivo dall'estero, scontro Italia-Ue. «Danni ai nostri prodotti, 18mila famiglie a rischio»
di Valentina Arcovio
4 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Luglio 2023, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 12:12

Dal pesce spada spagnolo con alto contenuto di mercurio alle cozze francesi contaminate da norovirus, quello che può causare disturbi intestinali e vomito, fino al salmone affumicato della Danimarca contenente la Listeria. Sono solo alcuni degli esempi di allarme alimentare che, a causa del pesce straniero, scatterebbe più di un a volta a settimana in Italia. Almeno stando a una analisi della Coldiretti, realizzata sulla base delle elaborazioni del Sistema di allerta rapido (Rassf) nel 2022 e presentata ieri al porto di San Benedetto del Tronto, uno dei più importanti scali pescherecci italiani, dove il Villaggio contadino ha aperto con la clamorosa protesta dei pescatori - insieme al Ministro per le politiche agricole e la sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e al presidente della Coldiretti, Ettore Prandin - che è diretta verso le nuove politiche Ue. In particolare, nel mirino c’è il divieto della pesca a strascico, che rappresenta una parte importante del business della pesca italiana. Un intervento - hanno spiegato - che manderebbe sul lastrico oltre 18mile famiglie impiegate nel settore. 

I NUMERI

Il report di Coldiretti riporta un totale di 63 alert alimentari in Italia per pesce straniero, che rappresentano ben l’86% di tutti quelli relativi ai prodotti ittici consumati sul territorio nazionale durante l’anno. «Il pescatore italiano garantisce qualità, il pesce italiano pescato nel nostro mare è eccellenza», sottolinea il ministro Lollobrigida. «Il Governo Meloni non è disposto a indebolire gli interessi dei nostri assetti produttivi e sacrificare un mondo che rappresenta una cultura e una produzione di qualità.

Sul piano internazionale – continua - stiamo sollevando questioni che vedono sempre più Stati convergere sull’idea che la sovranità alimentare europea è sempre più necessaria e che non ci si può affidare, come avvenuto in passato, a filiere instabili». 

LA TAVOLA

A rafforzare il messaggio della Coldiretti una tavola allestita sul molo con la top ten dei pesci stranieri più pericolosi. L’intento è quello di ribadire che «il consumo di prodotto nostrano offre maggiori garanzie per la salute», sottolinea l’associazione. Non solo. In caso di allarme alimentare, secondo la Coldiretti, le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio. Questo genererebbe «un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro», spiega l’associazione. 

I CRITERI

«È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute». afferma Prandini nel sottolineare la necessità di tutelare la pesca nazionale in un Paese come l’Italia che ha 7500 chilometri di coste che offrono un patrimonio alimentare unico per qualità e sicurezza».

LA TAVOLA 

È dunque un grido d’aiuto che non fa riferimento solo alla sicurezza alimentare, ma alla tutela del made in Italy. Secondo Coldiretti le nuove norme Ue, che prevedono il divieto di pesca a strascico, potrebbero far sparire dalle nostre tavole un pesce italiano su tre. «In Europa come in Italia - dice Lollobrigida - stiamo sostenendo le ragioni dei nostri pescatori che insieme agli agricoltori sono i primi ambientalisti. Ma l’Europa ha lavorato molto per convincere i nostri agricoltori a non coltivare e i nostri pescatori a non pescare. Le marinerie si sono indebolite e si sono rafforzate, peraltro nello stesso bacino, senza alcuna garanzia di sostenibilità ambientale, le marinerie dei paesi terzi, dall’altra parte del Mediterraneo. Non ha senso». Il ministro ha quindi spiegato che l’Italia «sta lavorando per creare un’alleanza per prendere posizioni chiare e nette», anche perché questa stretta voluta da Bruxelles mette a rischio oltre 18mila famiglie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA