Milano, omicidio Simone Stucchi: 24 arresti, tra cui 2 minorenni. Il gip: «Feroci sul giovane inerte»

Due fratelli di 15 e 17 anni mentre Dimitry Simone era sul marciapiede lo hanno preso a calci

Milano, omicidio Simone Stucchi: 24 arresti, tra cui 2 minorenni. Il gip: «Feroci sul giovane inerte»
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Mercoledì 15 Giugno 2022, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 10:43

Scattano oggi i primi arresti a nove mesi dall'omicidio di Dimitry Simone Stucchi a Pessano con Bornago in provincia di Milano. In tutto sono indagate 24 persone, tra cui 5 minorenni. Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Milano e Monza Brianza, i carabinieri stanno eseguendo 24 arresti inerenti l'omicidio del 21enne accoltellato nel corso di una violenta rissa tra bande che ci fu il 29 settembre 2021. I militari stanno eseguendo due distinte ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente dai gip presso il Tribunale per i minorenni e quello ordinario del capoluogo lombardo. L'omicidio sarebbe scaturito da un regolamento di conti nell'ambito di un giro di spaccio di stupefacenti.

La ferocia di chi ha ucciso Dimitry Simone

Il 21enne Dimitry Simone Stucchi è stato ucciso con «ferocia», tanto che due fratelli minorenni, di 15 e 17 anni all'epoca, «non soddisfatti dell'accoltellamento», quando il giovane non riusciva più a «scappare» ed era «inerte» sul marciapiede, hanno continuato a colpirlo con «calci» assieme ad altri. Lo scrive il gip del Tribunale per i minorenni di Milano nell'ordinanza in cui contesta il concorso nell'omicidio ai due fratelli e ad altri due minori che avrebbero agito assieme a dei maggiorenni (emessa altra ordinanza) nella rissa convocata via social per un debito di droga a Pessano con Bornago a settembre.

A sferrare la coltellata che ha ucciso Simone sarebbe stato un ragazzo che all'epoca aveva 17 anni e 10 mesi, nato a Melzo e di origine nordafricana, fratello di un 15enne che era con lui. «Sembrava veramente una tigre - ha detto un teste - con un balzo ha raggiunto Simone: lo ha afferrato alla testa e con la mano destra, nella quale aveva un coltello, lo ha colpito all'altezza delle costole sul fianco sinistro.

In quel momento ha sferrato un solo fendente restando attaccato con la lama conficcata».

Affascinati da armi e adrenalina

Le persone arrestate sono tutte incensurate, tranne una. Il giudice scrive che «hanno dimostrato una notevole capacità a delinquere, arricchita dall'assoluta mancanza di consapevolezza circa l'effettiva entità delle azioni illecite compiute, pregiudizievoli per l'altrui incolumità». È quanto si legge nell'ordinanza del gip del tribunale ordinario di Milano Luca Milani nel provvedimento che riguarda la rissa tra due bande. «La tipologia di condotte tenute nello scontro, nonché nella fase preparatoria di esso, in cui non vi sono stati tentennamenti e indecisioni, fornisce un chiaro sintomo dell'assoluta pericolosità degli indagati, tutti disposti a prendere parte a un'azione estremamente violenta per motivi futili, senza soffermarsi sulle conseguenze di un simile gesto» scrive il giudice.

«La facilità con la quale i membri di uno schieramento, così come quelli dell'altro, sono stati chiamati a raccolta dagli organizzatori della rissa e si sono messi a loro disposizione, pronti ad arrecare gravi danni fisici agli avversari, evidenzia come si tratti di soggetti incapaci di trattenere le rispettive pulsioni violente, pronti a sfogarle nel lancio di oggetti contro propri coetanei o nel colpirli con calci e pugni, affascinati dall'uso delle armi e dall'adrenalina del contatto fisico. Il tutto, come detto, per salvaguardare i profitti ricavabili dal traffico di stupefacenti e la riscossione dei crediti a esso legati».

 

Le accuse: dall'omicidio all'estorsione

Gli arresti, secondo quanto riferito dal Comando provinciale di Milano, sono scattati nei confronti di 5 minorenni (di cui 2 destinatari in carcere, 2 al collocamento in comunità e 1 all'obbligo di permanenza in casa) e 19 maggiorenni (di cui 7 destinatari di custodia in carcere e 12 agli arresti domiciliari), ritenuti i presunti responsabili «a vario titolo, di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere». Le indagini sono state avviate dalla Compagnia di Pioltello (Milano) a seguito dell'uccisione del 21enne, accoltellato nel corso di una rissa avvenuta, appunto, la sera del 29 settembre 2021, quando si confrontarono due bande di giovani provenienti da Vimercate (Monza e Brianza) e Pessano con Bornago (Milano) per un presunto regolamento di conti scaturito da una controversia in merito alla cessione di una partita di droga non pagata. 

Dopo la rissa risultò in condizioni serie ma non in pericolo di vita un 16enne, ferito alla testa con i bastoni trovati sul luogo dell'aggressione. Dimitry Simone, invece, era stato colpito da un fendente sotto un'ascella che aveva raggiunto il cuore. I due gruppi, secondo le indagini, provenivano da Pessano e da Vimercate (Milano) ed erano formati da 15 e 10 persone che si erano date appuntamento per la resa dei conti sui social. 

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