Lodo Mondadori, il Pdl in campo:
«Pronta la legge salva Fininvest»

Lodo Mondadori, il Pdl in campo: «Pronta la legge salva Fininvest»
di Claudia Guasco
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Lunedì 11 Luglio 2011, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:30
MILANO - Sabato pomeriggio, a poche ore dal deposito della sentenza con cui la seconda sezione civile della corte d’Appello di Milano ha condannato la holding del Biscione a versare 560 milioni di euro come risarcimento a Cir, il pool legale di Fininvest era già al lavoro. Nello studio del professor Romano Vaccarella si sono riuniti Giorgio De Nova, Achille Saletti, Giuseppe Lombardi e Fabio Lepri ed è stato un fine settimana intenso, dedicato all’analisi delle motivazioni dei giudici. Il tempo stringe, entro una decina di giorni si verificheranno tutte le condizioni affinché Cir possa passare all’incasso e gli avvocati di Silvio Berlusconi devono trovare una soluzione. E non si tratta solo di impostare il ricorso in Cassazione, ma di ottenere la sospensione dell’esecutività immediata del verdetto di secondo grado.



Un’operazione di salvataggio che coinvolge tutti gli uomini di Silvio Berlusconi. «Il gruppo Pdl al Senato la settimana prossima presenterà una proposta di legge sulla sospensione dell’esecutività delle sentenze», conferma il vicepresidente dei senatori del Popolo delle libertà Gaetano Quagliariello, Già nei giorni scorsi aveva preannunciato un «disegno di legge sul tema dei risarcimenti e dell’esecutività delle sentenze civili», che recepisca la norma ribattezzata salva Fininvest inserita nella manovra e poi stralciata. «Presentiamo quel testo e vediamo le reazioni», afferma Quagliariello, escludendo comunque che la norma possa essere «retroattiva» per allungare il suo ombrello anche sul lodo Mondadori. «C’è stata una polemica sul provvedimento inserito nella manovra - spiega - Ora ci interessa dimostrare che si trattava di una norma che aveva una sua giustificazione di carattere generale e una razionalità di ordine giuridico ed economico. Tutto il resto lo vedremo».



L’ipotesi legislativa, in effetti, è l’unica che al momento offre qualche spiraglio alla Fininvest. La strada più diretta è presentare al tribunale un’istanza di sospensione per bloccare il pagamento a Cir da parte delle banche, sostenendo che da ciò «possa derivare un grave e irreparabile danno». Ma si tratta di un’azione comunque non risolutiva perché deve essere presentata ai giudici d’appello successivamente al ricorso in Cassazione e nel frattempo la Cir potrebbe avere già riscosso la somma. Altra possibilità è la rinegoziazione degli accordi tra le parti, ma resta da vedere quale sia il grado di disponibilità della Cir dopo due sentenze a suo favore e soprattutto se i termini della fidejussione da 806 milioni consentano margini di manovra.



Silvio Berlusconi medita le prossime mosse da villa Certosa e per ora sceglie la linea del silenzio. Oggi riparte la Borsa dopo lo scivolone di venerdì con l’attacco ai titoli pubblici italiani, ma l’attesa degli analisti è puntata soprattutto sulle azioni delle società del Cavaliere, che dopo la sentenza potrebbero subire contraccolpi. Il presidente del Consiglio lo sa e tace. E’ il suo portavoce Paolo Bonaiuti a mettere in chiaro da Mirabello che «il premier ha deciso di non parlare perché domani si aprono i mercati, la speculazione è in atto, ci sono dei movimenti che si ripropongono ciclicamente pur non avendo un motivo reale alla base». Oggi Berlusconi rientrerà a Milano per il tradizionale pranzo del lunedì ad Arcore. Con Marina e Pier Silvio ci saranno anche gli avvocati e, sul tavolo, la scottante questione lodo Mondadori.
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