Divorzio, nell'assegno conta anche la convivenza prematrimoniale: sentenza «rivoluzionaria» della Cassazione

La ricorrente aveva lamentato che nella definizione dell'assegno non era stato considerato il periodo di sette anni di convivenza prematrimoniale durante il quale era nato anche il figlio della coppia

Divorzio, nell'assegno conta anche la convivenza prematrimoniale: sentenza «rivoluzionaria» della Cassazione
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Dicembre 2023, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 06:40

Il periodo di convivenza prematrimoniale avrà un peso nell'assegno di divorzio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza 35385 depositata ieri. Le Sezioni Unite si sono pronunciate stabilendo che per la quantificazione dell'assegno di divorzio si deve tener conto anche del periodo di convivenza prematrimoniale della coppia, «avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune». La ricorrente aveva lamentato che nella definizione dell'assegno non era stato considerato il periodo di sette anni di convivenza prematrimoniale durante il quale era nato anche il figlio della coppia.

Isee, nuovo modello di calcolo nel 2024. Dall'Irpef dei figli alle novità dell'assegno di inclusione: come cambia il Dsu

«Sentenza rivoluzionaria sull'assegno di divorzio»

«La Suprema Corte a Sezioni unite ha emesso ieri una sentenza rivoluzionaria sul piano giuridico e giudiziario, nonché su quello culturale e sociale», ha commentato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Ami, Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani. «Per la prima volta viene attribuita alla convivenza prematrimoniale un'importanza decisiva ai fini del calcolo dell'assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole in sede di divorzio - spiega Gassani - Molte coppie convivono per tanti anni prima di sposarsi.

Spesso le scelte più importanti vengono condivise durante questa fase prematrimoniale e sovente si tratta di scelte che condizionano la coppia e le prospettive personali e lavorative di uno dei due partners. Dunque la Cassazione ha elevato l'asticella culturale del Paese conferendo alla pregressa convivenza prematrimoniale un valore importante anche per calcolare l'assegno di divorzio sulla base, appunto, di tutto ciò che è accaduto ed è stato scelto dai coniugi prima di sposarsi».

«Si può dire che questa sentenza rappresenta una rivoluzione copernicana del diritto di famiglia italiano perché vengono valorizzati i sacrifici e le rinunce che un convivente può aver fatto in favore dell'altro prima di convolare a nozze. Dunque la convivenza non è più 'terra di nessunò o un periodo insignificante ma viene ritenuta dalla Cassazione come un tutt'uno con il matrimonio. Non c'è dubbio che questa sentenza proietti l'Italia in Europa dal punto di vista del diritto di famiglia», conclude il presidente dei matrimonialisti italiani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA