Modelle a sei anni, l’altolà del Garante: no allo sfruttamento. Boom di concorsi under 14
Conoscevate già quel concorso per baby top model?
«Me ne aveva parlato un'amica, all'inizio ero un po' scettica ma dopo le prime selezioni, è stata proprio la bambina a chiedermi di continuare»
E ha sbaragliato tutte.
«Ha vinto due titoli. Sfilare le viene naturale. E da allora fa casting per pubblicità e shooting per agenzie di moda. I concorsi le danno visibilità».
Si vincono anche soldi?
«No, non ci pagano».
Neanche un rimborso spese?
«Magari, noi ci facciamo tutto da soli: trucco, capelli, vestiti. Ora lei ha vinto un contratto con un'agenzia ma deve presentarsi quando la chiamano, altrimenti rischia di perdere lavori».
Sua figlia a 4 anni ha già due profili social e le sue foto circolano tranquillamente sul web, non ha paura dei pedofili?
«Ma no: sono io che gestisco ovviamente i profili e sono molto attenta alle foto di mia figlia che pubblico. Sono foto ufficiali, sempre composte. E poi il padre è esperto di computer. Certo, ci si deve stare attenti ma è un peccato far perdere opportunità del genere a bambini che valgono tanto come lei. I follower ci sono e sono in crescita. Ma noi la seguiamo ovunque».
Quanti concorsi fa?
«Circa tre al mese».
Non è un po' stancante alla sua età?
«A volte un pochino, soprattutto per le trasferte, io cerco di farla giocare un po' durante le attese, tra un'entrata e l'altra, dei concorsi. Anche perché non voglio che sia troppo tesa».
Ma lei cosa si augura per il suo futuro?
«Prima viene la scuola, come è normale. Ma lei è un talento davvero. Per ora la sto seguendo nella moda, già qualche boutique si è accorta di lei, e nella danza, poi quando crescerà ovviamente deciderà lei. Quello che le auguro è che possa fare quello che le piace. E se poi diventerà famosa, perché no?».
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