Baby gang pesta a sangue uno studente a caso: calci e pugni davanti alla scuola, 14enne ricoverato a Mestre

L'aggressione da parte di un gruppo di ragazzi turchi davanti a professori e altri ragazzi, i genitori del ragazzo presentano denuncia

Baby gang pesta a sangue uno studente a caso: calci e pugni davanti alla scuola, 14enne ricoverato a Mestre
di Elisio Trevisan
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Martedì 13 Febbraio 2024, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 08:21

MESTRE - Preso a pugni e calci al corpo e in testa, spintonato, ferito davanti alla scuola che frequenta a Mestre. Un ragazzino di 14 anni è finito all’ospedale dopo essere stato aggredito da un gruppo di coetanei misto a qualcuno di più grande. Perché? Non si sa. L’unica colpa dello studente delle superiori è quella di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questo gruppo lo chiamano già baby gang, come va di moda oggi, ma al di là dell’appellativo sono giovani sbandati, violenti, stupidi, annoiati che si fanno trascinare dai più grandi alla ricerca del divertimento facile, del video da postare sui social per mostrare le loro imprese ormai criminali, perché quando si arriva a pestare a sangue una persona la questione diventa penale.

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BABY GANG

È successo tutto in una decina di interminabili minuti alcuni giorni fa nella zona del parco Bissuola. Uno studente era uscito da poco da scuola assieme ai compagni quando è stato affrontato da cinque o sette ragazzini, tutti dall’accento turco anche se si sentiva qualche parola in italiano: - riportano i testimoni che hanno pure postato un video - lo hanno fermato e invitato a seguirli all’interno del parco. Il ragazzo, conosciuto come un allievo a posto, studioso, serio, senza amicizie traviate, ha declinato l’invito e gli altri a quel punto hanno cominciato a picchiarlo selvaggiamente. Dall’altro lato della strada c’era il resto del branco, una ventina di adolescenti che incitava gli aggressori e riprendeva l’impresa con i cellulari. La fortuna della vittima è stata quella di non allontanarsi dai paraggi degli istituti scolastici: qualche ragazzo e alcuni professori che hanno visto cosa stava accadendo sono intervenuti per cercare di fermare i picchiatori che si eccitavano sempre di più man mano che proseguiva l’aggressione, mentre la vittima si rannicchiava per cercare di parare i colpi che provenivano da tutte le parti. Dopo qualche minuto, visto che era pieno di gente, il gruppo si è dileguato fuggendo via in cerca di altri obiettivi e probabilmente di un posto dove potersi ammirare i video dell’ultima bravata. Il ragazzo è stato portato all’ospedale dove i sanitari lo hanno ricoverato per le lesioni provocate dalle percosse; ne avrà per qualche giorno. I genitori, che gli stanno vicino e seguono le cure dei medici, hanno chiamato l’avvocato per sporgere denuncia ai Carabinieri.
Perché, dunque, è accaduto? Solo per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

La nuova baby gang che imperversa, per il momento, a Carpenedo Bissuola e che ha già fatto parlare di sé per vandalismi vari, non frequenta le scuole della zona, non conosce di persona l’aggredito. 

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LE CAUSE

C’è un solo episodio che potrebbe far pensare a un qualche collegamento con l’attacco: qualche giorno prima un ragazzo di origine turca aveva incrociato la vittima e gli aveva chiesto «hai paura dei turchi?». Lui, quasi soprappensiero, ha risposto di no. In effetti perché dovrebbe aver paura dei turchi in generale, come dei ragazzi di qualsiasi altra nazionalità? Che abbiano voluto mostrargli che, invece, deve aver paura dei turchi? Un’idiozia, come motivazione se davvero fosse questa, che si aggiunge all’idiozia selvaggia dell’aggressione. Le forze dell’ordine, ricevuta la denuncia, hanno il compito di fermare questa nuova baby gang prima che faccia altri “salti di qualità” e, dai vandalismi e le aggressioni, passi ai furti e alle rapine, o peggio. È già capitato a Mestre, anche negli ultimi anni: una di queste bande, dopo essere stata smantellata dai carabinieri, ha ammesso di aver commesso furti, danneggiamenti, rapine, di aver picchiato a sangue delle persone tra Venezia centro storico e Mestre. Spesso sotto l’effetto dell’alcol e sempre imitando qualche capobranco più sbandato, rabbioso e annoiato degli altri.

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