SuperMario Monti e la fermata del bus davanti a palazzo Grazioli

Via del Plebiscito invasa dalla gente dopo le dimissioni di Berlusconi
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Lunedì 14 Novembre 2011, 08:52
La fermata d’autobus da ripristinare su via del Plebiscito: ecco la priorit, il gesto concreto che Bruxelles, la Merkel e Sarkozy e forse anche Obama e Hu Jintao si aspettano dalla nuova Italia. La cinguetta su twitter Pierluigi Bersani, tra una macchia e l’altra del giaguaro, che alcune non vogliono proprio venire via; se ne rivendica la primogenitura lungo i social network giacché la richiesta sarebbe stata avanzata in tempo reale, come se si fosse stati col dito sul pulsante all’annuncio ufficiale delle dimissioni berlusconiane; una apposita mozione giace già nei faldoni del Campidoglio, come in quelli di Palazzo Chigi giace Roma Capitale.



Una fermata d’autobus ripristinata di fronte a Palazzo Grazioli potrebbe essere l’inequivocabile segnale di una ritrovata austerità della politica: basta con le autoblù, andate con i mezzi anche voi, se li trovate, se non hanno cambiato itinerario, se l’ autista non è al telefono, al bancomat o in pizzeria, eccetera eccetera dell’ odissea quotidiana.



Una fermata d’autobus può essere una grande occasione: il cowboy Bo (Don Murray, attore) ci incrociava la ballerina scombinata Cherie (Marylin Monroe). Stavolta, mal che vada, ci si potrebbe anche imbattere in una escort in libera uscita. Probabilmente ci sono cose più importanti, e SuperMario, magari, non è solo Balotelli. E speriamo di non dover scendere alla prossima, che è, tragica ironia, l’Argentina.
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