Cantone: «Così vigilerò sull'Expo, la politica rialzi la guardia»

Cantone
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Lunedì 12 Maggio 2014, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 09:54
Sar Raffaele Cantone a vigilare sull'Expo di Milano. Matteo Renzi ha scelto lui - con l'Autorità nazionale sulla corruzione che presiede - per tenere le redini della grande manifestazione del 2015, dopo la bufera e gli arresti dei giorni scorsi.



«L'unica cosa da non fare è cancellare l'Expo - dice l'ex pm spiega in una lunga intervista al Mattino - sarebbe la più grande sconfitta per la democrazia. Bisogna andare avanti e il governo ci mette la faccia. La politica rialzi la guardia».



Prevenzione e trasparenza negli appalti pubblici, d'ora in poi, saranno le parole d'ordine. «Purtroppo in questi anni la politica non è riuscita a fare passi avanti - racconta - e tarda a liberarsi dal malcostume».



Indice puntato sulla prevenzione. È lì che, secondo l'ex pm, si è sbagliato a lavorare negli ultimi tempi. «Ma l'abbassamento della guardia non è colpa soltanto dei partiti politici - avverte - è anche il frutto di un'opinione pubblica che su alcuni temi si è rivelata ondeggiante».



Cantone ci tiene a precisare che vi sono molte differenze tra la vecchia tangentopoli e lo scandalo dell'Expo. «Oggi non vi sono i grandi collettorui di tangenti verso i partiti». Per questi ultimi, la ricetta sarebbe la trasparenza nei bianci. Un discorso che dovrebbe riguardare anche fondazioni e associazioni.



Riguardo alla legge Severino, Cantone esprime la sua opinione:
«Ha avuto il merito di alzare il livello di guardia nella pubblica amministrazione. Ma i cambiamenti non possono verificarsi dall'oggi al domani».



Il controllo pubblico non è, per Cantone, sinonimo di elefantiaci ritardi, come per Pompei.
«Si può mettere in atto una rete di controlli efficace ma anche agile. La burocrazia non sia un alibi». Anche perché, conclude, «la comunità internazionale ci guarda».