Quirinale, Civati-Vendola tentano M5S: «Per il Colle un candidato non Nazareno»

Quirinale, Civati-Vendola tentano M5S: «Per il Colle un candidato non Nazareno»
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Venerdì 23 Gennaio 2015, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 11:10

«Tutti coloro» che sono contro il patto Renzi-Berlusconi, «dovrebbero fare una proposta sul presidente della Repubblica perchè non sia espressione del Nazareno». Così il deputato della minoranza Pd Pippo Civati, che auspica «un candidato NN, non-Nazareno, che possa arrivare ai voti necessari, senza essere il candidato di questo o quello». Intanto è stato comunicato che sarà giovedì mattina, a poche ore dalla prima votazione per il presidente della Repubblica, che Matteo Renzi riunirà l'assemblea dei grandi elettori del Pd nella quale farà il nome del candidato al Colle.

«Tutti coloro che stanno dicendo peste e corna del patto del Nazareno e della sua estensione (e addirittura della sua finalizzazione alla creazione di un nuovo soggetto politico) dovrebbero fare una proposta perchè» il nuovo capo dello Stato «non sia espressione del Nazareno, come ormai scrivono tutti i giornali, e quindi di quella che si può definire una trattativa privata (fino alla rottura in Senato, tutti negavano che nel patto ci fosse anche il Quirinale, ma ormai tutti ammettono che non era vero)», scrive Pippo Civati sul suo blog. «Se fosse un'iniziativa che nasce in Parlamento, oltre al Nome della Rosa (e alla Rosa dei Nomi), costringerebbe tutto il Pd a un dibattito vero, non al solito 'canguro' tra le dichiarazioni, al termine delle quali si arriva puntualmente all'o così, o niente», prosegue. «Un candidato NN, non-Nazareno - conclude - che non nasce tra quattro mura, ma all'aperto, nell'aula parlamentare e nella società italiana, perchè le sappia rappresentare entrambe, con autorevolezza e autonomia (che poi sono la stessa cosa)».

Nichi Vendola, Sel. Per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, Sinistra Ecologia e Libertà è pronta a costituire un 'fronte anti Nazareno' che includa anche il Movimento 5 Stelle. Lo afferma il leader di Sel Nichi Vendola, a Milano per la tre giorni del partito, precisando che la proposta è aperta a «tutti coloro che vogliono giocare la partita del Quirinale e che non intendono replicare il copione delle belle statuine». Vendola sottolinea poi che «tutte le forze che amano la Costituzione, e che considerano il patto del Nazareno una forma di inquinamento permanente della vita politica italiana», hanno «non solo il diritto ma anche il dovere» di convergere per impedire che «questo delitto venga compiuto», riferendosi agli accordi tra Berlusconi e Renzi. In questo senso, il 'fronte anti Nazareno' rappresenterebbe la «possibilità, per il parlamento, di guadagnare sovranità rispetto ai giochi che si fanno nelle retrovie o nelle segrete stanze».

Roberto Fico, M5S. «Noi siamo il fronte antinazareno da più di un anno e lavoriamo per questo: ben venga Sel, però sappiamo che loro appartengono a quella cultura dei giochi di Palazzo». Così Roberto Fico, membro del direttorio M5S, lasciando l'hotel Forum dopo un incontro con Beppe Grillo risponde alle telecamere commentando le parole di Nichi Vendola, che ha detto che Sel è pronta a costituire un 'fronte anti Nazareno' che includa anche il Movimento 5 Stelle per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. E poi precisa: «Non ci sono tavoli senza nomi: Renzi deve fare prima i nomi, poi vedremo». «Abbiamo chiesto dei nomi e poi li metteremo sul blog. Certo - continua - se ci fanno il nome di Amato a noi ci viene da ridere. È chiaro che noi vorremmo dei nomi di personalità garanti e superpartes». «Per ora non ci prestiamo ai toto-nomine» risponde invece Fico a chi gli chiede un giudizio del M5s per un'eventuale candidatura di Raffaele Cantone. Quanto invece ai mugugni nel Movimento per il fatto di non procedere con le Quirinarie vere e proprie il deputato e presidente della Commissione Vigilanza precisa: «Il Movimento tiene: il punto è che abbiamo deciso di provare questo nuovo metodo ma sempre rispettando il parere del Movimento». Nessun problema tecnico, infine, per interpellare gli attivisti anche all'ultimo momento: «Noi i tempi li abbiamo, siamo organizzati».

«Non ci sarà nessuna saldatura, questo è un passaggio in cui il Pd può presentarsi unito all'appuntamento e bisogna lavorare per costruire una proposta condivisa nel metodo e nell'esito. Lo faremo», commenta la proposta di Civati il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini.

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