Di notte spegni la luce,
non lo smartphone

di Maria Lombardi
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Giovedì 29 Maggio 2014, 22:43 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 06:16
Cose da adolescenti:

quando dico che vado

a letto intendo dire che vado

sul letto e uso il cellulare

@heismyprjn

@heismyprjn E adesso «come faccio a dormire?». Quando lo smartphone si spegne per sempre, l'adolescente rischia l’insonnia. Voi pensate che lui/lei dorma perché ha gli occhi chiusi e il cellulare riposa sul cuscino, vi sbagliate: anche nel sonno lui/lei continua a mandare messaggi e riceverli, attività che non richiede coscienza. Mica si fa caso al respiro, messaggiare é lo stesso, un movimento involontario. Senza il bip di whatsapp loro non riescono ad addormentarsi.

Quando lo smartphone si spegne per sempre, il genitore torna a sentirsi illusoriamente tale, non solo perché dovrà comprarne un altro. Ha un vuoto da riempire. «Non so che fare», l’improvvisa solitudine, la vita in memoria da ricostruire. Ovvio che finisse così, con il vetro sfregiato e i tasti muti. Il modello in questione aveva superato ogni prova di sopravvivenza al punto da far credere nei miracoli della tecnologia, ecco ne hanno creato uno immortale. Il volo dal motorino, il tuffo dalla scrivania con doppio avvitamento, la lezione di zumba con salti e rimbalzi, la partita di pallone con relativa pedata. «Poverino....che ti sei fatto?», non diceva all’amico dolorante. C’è stata pure la prova doccia. Perché disconnettersi quando si è sotto l'acqua con i capelli insaponati? Basta avvolgere il cellulare nella pellicola trasparente, quella per alimenti, e digitare con le mani bagnate. Adesso che lui - l'incolpevole smartphone - se ne è andato, la notte fa paura. «Mi puoi prestare il tuo?». Poi ci spiegate, però, come fate a condividere anche il sonno.

maria.lombardi@ilmessaggero.it

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