«Mandate le vostre mutande sporche agli immigrati». La proposta choc dei razzisti Usa

«Mandate le vostre mutande sporche agli immigrati». La proposta choc dei razzisti Usa
di Anna Guaita
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Venerdì 27 Giugno 2014, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 16:30
​“Mandate ai clandestini le vostre mutande sporche”. Il perfido appello è stato lanciato da un gruppo di attivisti anti-immigrazione, dopo che è trapelato che l’Agenzia Federale della Dogana e dei Confini deve acquistare 42 mila paia di mutande nuove per i clandestini che si trovano nei centri di detenzione.



Il gruppo “Americans for Legal Immigration” è considerato uno dei più estremisti, tant’è che è stato criticato da altre associazioni che si battono più decorosamente contro l’immigrazione illegale. Nel passato hanno accusato tutti i clandestini di essere “stupratori, molestatori di bambini, ubriaconi”. Hanno anche proposto che si formino ronde di cittadini che blocchino i migranti direttamente al confine, e li ributtino “oltre le barriere”. In quest’ultima “uscita” il presidente del gruppo, William Gheen ha accusato non solo il presidente Barack Obama, ma anche lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner di voler “imporre un’amnistia, invece che far rispettare la legge ai confini”. E ha aggiunto che questa politica ha solo l’effetto di “incoraggiare l’immigrazione illegale e distruttiva”. E ha sollecitato i suoi sostenitori a esprimere la propria protesta inviando la biancheria sporca e vecchia sia ai clandestini che al presidente e a Boehner.



Il bello è che la riforma dell’immigrazione sta invece languendo alla Camera propro per volontà di Boehner, che non la mette ai voti, timoroso che possa davvero passare, inimicandogli l’ala destra del partito. La legge, richiesta la Obama durante la campagna elettorale del 2012, e caldeggiata dagli stessi repubblicani più moderati, era passata esattamente un anno fa – il 27 giugno 2013 – al Senato, con un voto bipartisan di 68 sì e 32 no. La legge prevedeva l’apertura di una strada per la legalizzazione di circa 12 milioni di clandestini, il rafforzamento dei controlli ai confini e lo snellimento delle procedure per i visti regolari. Un anno fa la riforma sembrava cosa fatta. Ma quando è approdata alla Camera, si è arenata. Alla Camera infatti domina la volontà del Tea Party, l’ala più conservatrice e anti-immigrazione del partito repubblicano. E neanche davanti alle insistenze del mondo degli affari e dell’economia, neanche davanti ai sondaggi che dicono che il 63 per cento della popolazione vuole la riforma, la legge è stata messa ai voti. Ma il momento magico è passato. Le divisioni politiche fra democratici e repubblicani sono diventate insormontabili e nessuno pensa più che quella legge sarà approvata.



Nel frattempo, però, la crisi dell’immigrazione cresce e presenta nuovi e complicatissimi problemi, e con essi aumenta il malumore, sia a destra che a sinistra: “Siamo nel regno dell’assurdo – ha protestato un analista alla Msnbc -. La maggioranza del Paese vuole una soluzione, la maggioranza politica la vuole pure. E invece restiamo ostaggio di un piccolo gruppo di estremisti”.
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