Mozzarella di bufala contraffatta: 13 arresti nel Casertano. Le multinazionali sapevano

Mozzarella di bufala contraffatta: 13 arresti nel Casertano. Le multinazionali sapevano
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Lunedì 12 Maggio 2014, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 10:27
​Violazioni del disciplinare di produzione (con latte vaccino mescolato a quello di bufala, altro latte acquistato all'estero) e sul versante dei controlli igienico-sanitari. Sono alcune delle irregolarità contestate al caseificio Cantile di Sparanise (Caserta), produttore di mozzarella di bufala campana dop, nell'ambito dell'operazione che ha portato 13 persone ai domiciliari, oltre che al sequestro dell'azienda e dei suoi sei punti vendita. Coinvolti anche alcuni veterinari della Asl preposti ai controlli.



Il latte utilizzato per la mozzarella dop dal caseficio Cantile - al centro dell'inchiesta che ha portato a 13 misure cautelari - non veniva sottoposto al previsto autocontrollo sanitario. Controlli a campione sul latte giacente nei silos hanno rilevato una carica batterica anche più di duemila volte superiore a quella consentita, «tale da far ritenere il prodotto finale addirittura potenzialmente nocivo per la salute pubblica», si legge in una nota del procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso.



Le violazioni del disciplinare di produzione con l'importazione di latte dall'estero da mescolare a quello del territorio di produzione danneggiano i 1500 allevamenti impegnati a produrre latte di bufala nel rispetto delle regole della «mozzarella di bufala campana Dop», ma colpiscono anche l'immagine di un prodotto che vanta un fatturato di oltre 435 milioni di euro, di cui 71 milioni realizzati grazie alle esportazioni. È quanto afferma la Coldiretti nell'esprimere apprezzamento per l'operazione dei carabinieri di Caserta coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato alla notifica di 13 misure cautelari a carico degli imprenditori titolari dell'azienda, biologi, veterinari e tecnici di laboratorio.



Di fronte a questo episodio di adulterazione la Coldiretti segnala la grave responsabilità per non aver ancora provveduto alla realizzazione della misura di separazione della filiera di produzione della mozzarella registrata come denominazione di origine prevista a partire da una disposizione del 2008 e via via oggetto di rinvio. Una separazione che fino a quando non sarà adottata, restano difficili, conclude la Coldiretti,tutte le forme di controllo rispetto all'impiego di cagliate di diversa provenienza.




Le multinazionali lo avevano scoperto. «Auchan e Monoprix si sono lamentati perchè hanno scoperto che c'è latte di vaccino nella mozzarella di bufala». «No, dì che è stato un errore». È questo scambio di battute telefoniche, appositamente intercettato, tra Guido Cantile e il suo agente responsabile a Bologna della vendita della Dop ai marchi della grande distribuzione, a rivelare ai carabinieri di Caserta (pm titolare dell'indagine Federica D'Amodio, ndr) le modalità illecite di cui l'imprenditore casertano si serviva per adulterare il prodotto e abbattere i costi.



L'episodio è emerso nel corso della conferenza stampa tenuta oggi in Procura a Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Ma i due colossi della distribuzione si erano accorti che qualcosa non andava e avevano fatto fare le analisi da cui era emerso che la bufala che Cantile spacciava come Dop in realtà non lo era, perchè accanto al latte delle bufale campane c'era latte di mucca (cosiddetto di vaccino).



Lo stesso distributore emiliano alla fine concorda con Cantile circa la necessità di mentire alle due multinazionali perchè ciò che conta è salvaguardare gli affari. «Si, diciamo che è stato un errore, non posso buttare la croce su di te perchè così perderemmo i clienti», conclude.
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