Monti: Renzi ha fatto propria la mia agenda. Il Pd? Né sinistra né destra

Mario Monti
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Giovedì 29 Maggio 2014, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 18:26
La linea che Renzi sta con capacit politica affermando , mi permetto di dire, la linea del mio governo. A dirlo è l'ex premier Mario Monti in collegamento da Berlino con Agorà, su Rai 3. Il leader di Scelta Civica, praticamente cancellata dalle elezioni Europee, spende solo parole di elogio per il presidente del Consiglio.





La linea politica «Mantenere disciplinati i conti e fare riforme strutturali per la crescita, avendo voce in Europa»: questa per Monti la linea politica che Renzi ha fatto sua, prendendola in prestito da Scelta Civica. «L'agenda Renzi ha preso il seguito dell'Agenda Monti - spiega l'ex premeir - soprattutto per liberalizzazioni e per lotta, che ancora non è abbastanza incisiva in Renzi forse per l'alleato di centrodestra che si è scelto, di contrasto all'evasione fiscale. Normalmente una persona che si occupa di politica lo fa per entrare in una posizione di potere. A me non è capitato così. Napolitano mi ha chiamato per un'operazione di salvataggio che è stata fatta. Nel finire del 2012 ho chiesto a Bersani se era disposto a fare un Pd non preda di Fassina e della Cgil e mi disse di no. Allora sentii il dovere di fare Scelta Civica. Ma chiediamoci se la linea di Renzi oggi sia quella del Pd del 2012. La linea Renzi «è quella del mio governo».



Con Renzi Scelta civica non sarebbe mai nata «Se Renzi avesse vinto le primarie contro Bersani nel 2012, l'unica mia esitazione nella decisione che ho dovuto prendere alla fine di quell'anno, sarebbe stata 'Renzi fa la politica che io vorrei, ma avrà poi la capacità per realizzarla?'. Ma scommettendo sulla fiducia nella sua realizzazione, Scelta civica non sarebbe nata», aggiunge. E alla domanda se entrerebbe nel Pd di Renzi risponde: «Non sento vocazione e non ho missione di fare il politico, per questo sono uscito anche dal partito che ho fondato, Scelta Civica, che ha avuto il merito di fermare Berlusconi: Senza Scelta civica scesa in campo oggi lui sarebbe Presidente della Repubblica»



Pd nebuloso
Il Pd di Renzi è di sinistra? «Nel senso della visione del sistema economico sociale, no. E questo è un vantaggio, un importante passo verso la modernizzazione, non perché si perdono le proprie radici culturali ma perché oggi, più che essere di destra o di sinistra, è determinante scegliere tra conservazione e riforme», continua. «Ad un Pd conservatore dei valori della sinistra preferisco un partito più nebuloso e non schierato a destra o sinistra come è quello guidato da Renzi».



Renzi bravissimo «Io non sono vicino a nessuno - prosegue Monti - superata la fase di emergenza, dopo essere stato trascinato in campo da Giorgio Napolitano, ora voglio contribuire alla vita politica nel suggerimento sul da fare. Altri sono più bravi di me ad organizzare il consenso. Renzi è bravissimo». E Scelta Civica? Deve chiudere o rilanciare? Qual è il suggerimento del fondatore Mario Monti? «Fondatori si resta a vita, ma se uno si ritira abbia almeno il buon gusto di non dare suggerimenti. Sul collocamento alle europee - aggiunge - avevo dato un altro suggerimento, non è stato seguito e a maggior ragione mi astengo oggi dal dare suggerimenti. Ci sono molto persone capaci in Scelta Civica.
Mi permetto però di osservare che, nel febbraio 2013, con uno sforzo si soli 50 giorni e senza soldi abbiamo avuto tre milioni di voti. Oggi Renzi ha preso 2 milioni e 700 mila voti in più. Ed io sono molto contento del risultato di allora, che ha trasformato l'Italia e l'ha tenuta su una linea europeistica e di avanzamento delle riforme, come non sarebbe successo se avesse vinto Berlusconi o un Pd condizionato dalla Cgil o da Fassina».



Un consiglio per Renzi
«A Renzi do un suggerimento - conclude - Adesso le riforme promesse all'Italia vanno realizzate, perché se non si fanno salta la prospettiva di crescita in Italia ma si perde anche la condizione straordinariamente felice di forte leadership italiana per incidere in Europa. Io con le mie politiche di rigore ed europeiste vinsi la doppia sfida di evitare due mali. Lui vinca ora quella di realizzare due beni: riformi l'Italia per realizzare l'Europa».




Le nomine Ue «Se l'Italia volesse farsi valere in Europa per ottenere una carica, le verrebbe gentilmente risposto: 'Avete già una carica importantissima con Mario Draghi' - sottolinea infine Monti - Non è escluso che un italiano possa avere una posizione importante, ma bisognerebbe che l'Europa fosse in difficoltà a trovare soluzioni alternative e che, quindi, fosse proprio l'Europa a chiederlo e che non fosse ostacolata dal governo italiano».
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