Zingaretti e D'amore, l'accoppiata vincente del nuovo film noir "Perez" di Edoardo De Angelis

Luca Zingaretti
di Gloria Satta
2 Minuti di Lettura
Domenica 6 Luglio 2014, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 17:00
Luca Zingaretti come non l’avete mai visto: stanco, rassegnato, la barba incolta e un evidente tormento interiore, l’attore interpreta un pavido avvocato d’ufficio alle prese con una vicenda criminale più grande di lui in Perez., il nuovo film di Edoardo De Angelis, il regista 35enne rivelato da Mozzarella Stories.





«È il ruolo più difficile della mia carriera», rivela l’attore, anche coproduttore.

Accanto a Zingaretti c’è Marco D’Amore, la rivelazione della serie Gomorra in cui interpretava il camorrista Ciro: questa volta fa un tipo ambiguo, sospeso tra illegalità e sentimenti e coinvolto una vicenda febbrile. «Nel futuro vorrei affrancarmi dai ruoli di delinquente», spiega l’attore napoletano 32enne, «ma in Perez. il mio personaggio era troppo affascinante per rinunciarvi: è un criminale insolito, un uomo al bivio che finisce per compiere una scelta guidato dall’amore».



THRILLER

Potrebbero essere fratelli: stessi lineamenti duri, stessa pelata sexy e stessa presenza virile, sulle spalle il peso di due personaggi televisivi di enorme successo popolare, Montalbano per Luca e Ciro per Marco: Zingaretti e D’Amore formano l’accoppiata vincente del noir di De Angelis che, distribuito da Medusa, conferma la vitalità del giovane cinema italiano e potrebbe sparigliare la prossima stagione cinematografica. Si abbracciano, si parlano fitto fitto tra di loro i due attori a Riccione dove, nel corso di Ciné, si sono viste le prime immagini, prevalentemente notturne, del film ambientato in una Napoli inedita: la città tutta grattacieli, vetro e metallo del Centro Direzionale, sede dei tribunali. La storia inizia quando l’avvocato Perez, incalzato da eventi imprevisti, si trova a dover difendere la vita della figlia (l’esordiente Simona Tabasco) fidanzata con il poco di buono d’Amore.

«Sono sempre stato affascinato dalle storie in cui la legalità si confonde con il mondo criminale: è quella zona grigia in cui un attore può scavare», dice Zingaretti paragonando la lavorazione a un’esperienza umana che l’ha lasciato «svuotato». Spiega: «Mi sono entusiasmato al processo creativo del film che ho potuto seguire dall’inizio. Quando il mio personaggio deve tirar fuori il meglio di sé per salvare la figlia in pericolo, rimetterà in discussione tutta la sua vita».

Ecco spiegato il punto contenuto nel titolo: «Significa che l’uomo riparte da zero», spiega il regista.



SUCCESSO

Dopo i super-ascolti di Gomorra, Marco d’Amore si trova bersagliato dalle proposte del cinema. Teme di venire travolto dal successo? «Recito da troppo tempo per correre dei rischi», risponde l’attore, «Per me il lavoro è fatica, rinuncia, dedizione».

Conferma Zingaretti: «Voglio bene a Marco, in lui ho ritrovato il mio entusiasmo, il gusto per i dettagli, la passione per la vita in teatro. Quando recita non si fa distrarre da niente e nessuno: è un atteggiamento tipico dei grandi attori, anzi dei grandi uomini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA