Un «memoriale» per difendersi «dalle accuse, dalle contestazioni» presenti nell'inchiesta milanese che riguarda Expo e gli appalti della sanità, per uscire dal carcere di Opera dove da giovedì scorso sta vivendo «un'ingiusta detenzione». Sono queste le prossime mosse di Primo Greganti tra i sette arrestati dell'indagine sulla presunta 'cupola degli appaltì in Lombardia. Un memoriale, spiega il suo legale Roberto Macchia «che sarà depositato prima o in contemporanea con l'interrogatorio» davanti ai sostituti procuratori di Milano Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, interrogatorio la cui data non è stata ancora fissata.
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