Euroscettici, prove di spallata alla Ue. Ma leader e partiti sono divisi su tutto

Farage
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Sabato 24 Maggio 2014, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 17:46

BRUXELLES - Il 26 maggio, il giorno dopo le elezioni per rinnovare l'Europarlamento, l'Unione Europea rischia un risveglio da incubo. I sondaggi predicono un'astensione da record ed una forte progressione delle forze anti-europee in quasi tutto il continente. In quattro Stati membri – Francia, Regno Unito, Danimarca e Grecia – i partiti che vogliono disfare l'Europa potrebbero arrivare in testa nelle urne. L'Italia dovrebbe inviare una pattuglia consistente di grillini. Così il terremoto degli anti-europei potrebbe colpire soprattutto le capitali nazionali.

FRANCIA

Il Front National di Marine Le Pen è in testa davanti al centrodestra dell'Ump e al Partito Socialista del presidente Hollande, secondo le ultime rivelazioni. Partito di estrema destra, il FN vuole chiedere le frontiere europee e uscire dall'euro. La leader frontista è riuscita a federare partiti euroscettici di altri paesi per tentare di formare un gruppo politico nel prossimo Europarlamento: la Lega Nord in Italia, il Partito della Liberà in Olanda, la FPO in Austria, i Democratici svedesi e gli indipendentisti fiamminghi del Vlaams Belang in Belgio. Ma il bersaglio di Le Pen sembra essere più Parigi che Bruxelles. Se il suo partito uscirà vincitore dalle urne, Le Pen intende chiedere a Hollande di sciogliere l'Assemblea Nazionale.

REGNO UNITO

L'UK Indipendence Party di Nigel Farage supererà laburisti, conservatori e liberali, ottenendo il miglior risultato della sua storia, secondo i sondaggi. L'istrionico Farage appare inscalfibile: sopravvissuto a un incidente aereo durante una campagna elettorale nel 2010, sta superando indenne anche una serie di scandali legati al suo mandato di europarlamentare. Abusi con le indennità europee e assunzione di moglie e amante a spese del contribuente: niente sembra riuscire a fermare il leader dell'Ukip, che martella contro l'immigrazione di rumeni e bulgari e promette di far uscire il Regno Unito dall'Ue.

GERMANIA

Alternative for Deutschland, il movimento nato dopo il salvataggio della Grecia con l'obiettivo di cacciare l'Europa del Sud dalla zona euro, sarà il primo partito anti-Ue tedesco a fare il suo ingresso all'Europarlamento. Dopo una sentenza della Corte costituzionale tedesca, anche il partito neonazista potrebbe inviare uno o due deputati a Strasburgo. La fine del tradizionale europeismo tedesco è confermato dalla deriva euroscettica della Csu, il partito cristiano-democratico bavarese, gemellato con la Cdu.

NORDEUROPA

Il Partito del Popolo Danese è in testa ai sondaggi e potrebbe superare il 10%. Il partito euroscettico dei Veri Finlandesi supera il 15%. La Svezia fa eccezione: l'estrema destra dei Democratici svedesi non dovrebbe superare il 5%. E anche in Olanda e Austria gli euroscettici parrebbero franare.

PAESI DELL'EST

Entrati nell'Ue da 10 anni, i paesi dell'Est sembrano immuni dal virus anti-europeo, ma con alcune eccezioni rilevanti. In Ungheria, il partito neonazista del Jobbik è al secondo posto, mentre il Fidesz del primo ministro Viktor Orban, pur essendo parte del PPE, potrebbe superare il 50% grazie a una campagna populista anti-Bruxelles. In Polonia il partito ultraconservatore Legge e Giustizia di Jaroslaw Kaczynski è testa a testa con il centrodestra del premier Donald Tusk. In Repubblica Ceca, il partito dell'imprenditore Andrej Babis è oltre il 20%.

GRECIA

Anche se non ha possibilità di diventare presidente della Commissione, Alexis Tsipras potrebbe riuscire a fare del suo Syriza il primo partito in Grecia, davanti ai conservatori di Nuova Democrazia guidati dal premier Antonis Samaras. L'estrema destra di Alba Dorata rischia di arrivare in terza posizione, ma un nuovo partito – To Potami (il Ponte) – guidato da un famoso conduttore televisivo potrebbe essere la sorpresa del voto greco. Pur avendo moderato le posizioni sull'euro, Syriza è uno dei tanti movimenti di estrema sinistra in Europa che contestano la costruzione comunitaria. In Francia, il Fronte de Gauche di Jean-Luc Melenchon vuole uscire dalla moneta unica.

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