Inghilterra, boom degli euroscettici
i partiti storici perdono milioni di voti

Nigel Farage
di Luca Lippera
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Venerdì 23 Maggio 2014, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 08:32
I sondaggi non mentivano. Le elezioni locali tenute ieri in Inghilterra insieme alle Europee confermano la straordinaria avanzata degli euroscettici dell'Ukip. I risultati per Bruxelles verranno resi noti soltanto domenica sera - non si vuole influenzare il resto del continente - ma lo scrutinio dei voti per i Comuni inglesi fotografa, nell'ordine, la bruciante sconfitta dei Conservatori del primo ministro David Cameron, la disfatta dei Liberal Democratici (suoi alleati al governo) e la delusione dei laburisti di Ed Miliband. Lo United Kingdom Indipendence Party, che chiede senza giri di parole l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, ha tolto milioni di voti ai partiti storici del Regno Unito in tutte le regioni del Paese: a nord, al centro, perfino nei municipi chiave di Londra, dove il successo degli euroscettici - il sistema di voto locale e' maggioritario - costa ai Conservatori la perdita a favore del Labour di alcune roccaforti considerate inespugnabili come Fulham e Hammersmith.



I risultati a livello locale, secondo i siti on-line dei giornali, che stanno aggiornando ora per ora i risultati, sono solo "un assaggio" di quello che verrà annunciato domenica con i risultati delle Europee. Gli indipendentisti dell'Ukip, nonostante avessero contro (almeno a parole) buona parte dell'establishment, hanno guadagnato circa 200 seggi nei Comuni di tutto il Paese. I conservatori, stando alle proiezioni, ne avrebbero persi almeno 250 e i laburisti ne avrebbero guadagnati circa 300. Il meccanismo maggoritario e' implacabile: vince chi ha anche un solo voto piu' dell'avversario. Gli euroscettici, evidentemente, hanno tolto piu' consensi ai Conservatori che non al Labour e quindi la bilancia, in molti casi, ha finito per pendere dalla parte dell'attuale opposizione. Catastrofico il risultato per i Liberal Democratici del vice premier Nick Clegg che avrebbero perso oltre quattrocento consiglieri nei municipi.



I risultati del voto locale inducono a credere che domenica sera, quando verra' divulgato il dato delle Europee, la bomba "esplodera'" in tutta la sua potenza. L'Ukip - i sondaggi lo dicono da mesi - potrebbe essere il primo partito inglese e il primo ad essersi mai piazzato davanti ai conservatori, ai laburisti e ai liberal-democratici in una consultazione generale in Inghilterra. Cose, appunto, mai viste: una rivoluzione. Il leader degli indipendentisti, Nick Farage, per anni dipinto come una specie di "buffone" (molti vedono in lui un Grillo all'inglese), poco fa ha dichiarato raggiante: "La volpe dell'Ukip e' nel pollaio di Westminster". Il proposito e' chiaro: mangiarsi tutte le galline. Nel maggio del 2015 in Gran Bretagna ci saranno le politiche e nel frattempo, a settembre, la Scozia dira' con un referendum se vuole restare nel Regno Unito o andarsene da sola dopo oltre tre secoli di matrimonio. Lo United Kingdom Indipendece Party, deciso a portare l'Inghilterra "fuori dal pantano europeo", potrebbe essere l'origine di una deflagrazione capace di mandare in mille pezzi tutto l'edificio della Ue.
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