«Si tratta di dati su cui bisogna lavorare - ha ammonito Nicchi - Saremmo felici di vedere da ora alla fine del campionato un calo del 30%. Come Aia siamo impegnati ad allargare il 'partito della cultura e del rispetto». Anche Abete ha lanciato un invito a tutte le componenti a seguire sempre «comportamenti lineari in un momento particolarmente complesso» e ha poi evidenziato l'importanza del campionato di B nel
valorizzare i vivai e i giovani: «Basti pensare ai 10-12 giocatori provenienti dal torneo cadetto convocati da Prandelli nel recente stage a Roma; può essere un segnale per il futuro dato che i grandi club di A puntano maggiormente sugli stranieri».
Il presidente della Lega B, definendo l'appuntamento odierno «non un confronto per rendere conto ma per rendersi conto», ha assicurato alla classe arbitrale fiducia e collaborazione pur tra qualche errore fin qui commesso e auspicato da parte di tutti, per questo finale di stagione, credibilità e decoro.
Quanto al maggior interscambio fra arbitri di A e B, questione che gli sta molto a cuore, Abodi ha ribadito: «Io sono arrivato a separazione già avvenuta fra la due Can, però credo che nella vita si possono rivedere certe decisioni. I nostri arbitri vanno effettivamente a dirigere e a fare gli addizionali in Serie A ma non accade il contrario. Penso invece che debba esserci un giusto equilibrio fra crescita ed esperienza e che vada sempre garantita la qualità. Un rapporto osmotico tra A e B non credo sia un'invasione di campo, ma una questione da portare all'esame dell'Aia anche perchè l'obiettivo è sempre uno solo, garantire lo spettacolo ad ogni livello».
Nicchi al riguardo ha tagliato corto: «È una valutazione che faremo noi, oggi questo tema non era all'ordine del giorno e comunque ricordo che sono state le Leghe a volere questa divisione». Abete ha aggiunto: «Si tratta
di una valutazione tecnica che spetta all'Aia, da parte della Federazione la posizione è aperta»
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