Ormai l'unico modo per evitare le botte era quello di scappare in strada. Spesso mamma e figlie, una di 14 e l'altra di 11 anni, erano costrette a restare fuori casa anche tutta la notte per evitare di essere malmenate dal marito, un camionista di 40 anni residente a Veroli. Ogni pretesto era buono per maltrattare sia la moglie che le ragazzine. In un'occasione persino la figlia più piccola nel tentativo di difendere la madre si era parata davanti per farle da scudo. Ma l'uomo, incurante di quel gesto aveva sferrato un pugno alla ragazzina colpendola al mento. Anche in quel frangente la donna, che aveva sempre fatto la casalinga e che non aveva un posto dove andare, si era dovuta rifugiare in mezzo alla strada. Una volta tutte e tre sono dovute uscire di casa in pigiama perché il camionista rientrato da uno dei suoi viaggi in piena notte, dopo averle svegliate, aveva cominciato a aggredirle, prima dicendo alla moglie che era una poco di buono, addossandole amanti che non aveva mai avuto e poi colpendola con pugni e schiaffi.
Le scene di violenza, quasi sempre davanti agli occhi delle figliolette, erano ormai all'ordine del giorno. Bastava un oggetto fuori posto, la cena che non era di suo gradimento per far scatenare la violenza nel 40enne che a quel punto si trasformava in una furia scatenata. Una volta durante una lite aveva sorpreso la moglie di spalle e poi dopo averla fatta cadere sul pavimento, aveva iniziato a colpirla con pugni al volto e su tutte le parti del corpo causandole una ferita sotto l'occhio.