Violenze su pazienti disabili, chiesta perizia psichiatrica per l'uomo

Violenze su pazienti disabili, chiesta perizia psichiatrica per l'uomo
di Marina Mingarelli
2 Minuti di Lettura
Sabato 6 Maggio 2023, 07:56

 Nessuno nella clinica della provincia aveva badato più di tanto a quel cinquantenne paraplegico che sottoposto a riabilitazione non disdegnava di essere galante con il personale infermieristico. Ogni volta che si trovava alla presenza di qualche donna iniziava con un corteggiamento velato. Poi però è venuto fuori che il paziente aveva violentare altre tre degenti disabili come lui. Il 50enne ora è a processo. Ieri mattina si è svolta un'altra udienza e l'avvocato difensore Giulia Giacinti ha sollevato la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica per il suo assistito in quanto precedentemente gli era stata diagnosticata una psicosi. Il presidente del collegio Francesco Mancini ha richiesto tramite i carabinieri di Veroli l'acquisizione della cartella clinica dell'imputato. All'esito di questa acquisizione il collegio si è riservato la nomina di una consulenza tecnica. Il processo è stato aggiornato al prossimo 6 ottobre.

GLI ABUSI

I fatti risalgono allo scorso anno quando una delle vittime si era confidata con il curatore speciale Silvia Latini. Al legale la donna aveva raccontato quello che il 50enne l'aveva costretta a fare dopo che era entrato di soppiatto nella sua camera. A detta della paziente gli abusi sessuali erano iniziati già alcuni mesi prima. Ad aggravare la posizione dell'imputato il fatto di aver approfittato della condizione fisica delle donne. Sapendo che queste erano affette da gravi problemi fisici e psicologici, dopo averle palpeggiate, le costringeva ad avere rapporti sessuali. Tra le sue vittime una paziente che era stata ricoverata a seguito di un ictus cerebrale che l'aveva semiparalizzata e che le aveva anche tolto l'uso della parola. In quelle condizioni era facile per l'uomo sottoporre la vittima a qualsiasi tipo di violenza fisica. Stesso copione per un'altra paziente affetta da sclerosi multipla e tetraplegia ricoverata da tempo nella clinica. Il 50enne avrebbe approfittato anche della condizione di una ragazza ricoverata presso la clinica affetta dalla sindrome di Down con deficit cognitivo. La paziente che aveva cercato di ribellarsi, avrebbe riferito di essere stata palpeggiata.
Secondo l'accusa l'uomo sapeva molto bene che le vittime, viste le loro condizioni di salute, non avrebbero potuto assolutamente ribellarsi. Da qui l'aggravante di aver abusato della loro condizione di inferiorità fisica e psichica. L'imputato ha respinto tutte le accuse sostenendo che quello raccontato dalle vittime era frutto delle loro fantasie. L'uomo, che precedentemente era stato colpito da un aneurisma, si trova in quell'istituto in detenzione domiciliare.
Marina Mingarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA