«Ho visto le lesioni sul corpo della vittima e sono gli esiti di colpi propri delle arti marziali. A dare quel calcio al petto può essere stata solo una persona lucida, allenata, capace di forza, velocità e stabilità». Lo ha detto Giovanni Bartoloni, maestro ed esperto di arti marziali, incaricato dal pubblico ministero come perito nel corso del processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre dello scorso anno.
Omicidio di Willy, i testimoni insistono: «Colpito dai fratelli Bianchi, poi è rimasto a terra»
«Da oltre 50 anni pratico karate - ha detto nell’aula della Corte di Assise del Tribunale di Frosinone dove è in corso l’udienza - Gli insegnanti improntano le loro lezioni ai principianti basandosi sulla formazione fisica, tecnica, insegnando la consapevolezza della pericolosità dei colpi inferti in parti vitali del corpo, che possono essere letali.
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«Il collo - ha aggiunto il maestro - è una parte più delicata e anche una persona non esperta può provocare la morte» così come «un colpo al petto» può essere fatale «ma solo da persone allenate e che praticano arti marziali ad un certo livello».