Tumori Frosinone, superdiagnosi per terapie personalizzate. Il primario: «Aspettiamoci una pandemia oncologica»

Il primario di Anatomia Patologica dell'ospedale Spaziani di Frosinone, il professore Pierluigi Alò
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 25 Aprile 2021, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 16:57

Perché con lo stesso tumore in alcuni casi la chemioterapia e la radioterapia funzionano, in altri no finendo per fare più danni del male stesso? Le risposte vanno cercate nelle molecole, laddove i tumori nascono e si riproducono. E tali risposte presto sarà in grado di darle il reparto che analizza i tessuti dei pazienti oncologici, quello di Anatomia Patologica dell'ospedale Spaziani di Frosinone, diretta dal professore Pierluigi Alò.

La direzione aziendale ha recepito la proposta del primario di implementare il reparto con un sistema innovativo digitalizzato che consentirà di fare esami molecolari dei tumori. È stata disposta la gara d'appalto.

Costo stimato 100mila euro all'anno, ma il valore che la nuova strumentazione porterà nella diagnosi dei tumori è incommensurabile. Soprattutto in questo momento storico.

«Dopo la pandemia da Covid, dovremmo aspettarcene una oncologica - spiega il professore Alò - La prevenzione è stata trascurata a causa dell'emergenza, la gente ha paura di andare in ospedale. Un collega mi raccontava che prima visitava una media di trenta pazienti al giorno, oggi sono sei, sette. Noi stiamo analizzando tumori che non si vedevano da trent'anni, con stadi troppo avanzati e aggressivi».

Ecco, la Asl di Frosinone presto avrà un'arma più sofisticata per affrontare questa ondata oncologica.

«La nuova apparecchiatura - prosegue il dottor Alò - ci consentirà di determinare tutte quelle caratteristiche intrinseche di un tumore che sono invisibili al microscopio e che mutano da persona a persona. Questo perché i meccanismi molecolari che sono alla base della nascita, della crescita e delle alterazioni dei tumori non sono mai uguali. Ora con questa nuova apparecchiatura potremo individuarli».

Ed è un passo in avanti di non poco conto, il solo che può consentire un salto di qualità nella cura delle patologie oncologiche.

«Con le nostre analisi prosegue Alò - l'oncologo potrà indicare la terapie più efficaci, personalizzate. La chemio e la radioterapia che come noto sono molto invasive e provocano tanta sofferenza, in quasi la metà dei casi in cui vengono prescritte spesso sono anche inadeguate. Meglio possono fare l'immunoterapia con i monoclonali oppure le terapie geniche, specie per i tumori ai polmoni, al colon retto, al cervello. Ma senza analisi molecolari questa diversificazione nella cura non può essere fatta».

Peraltro l'analisi molecolare rientra nei Lea (livelli essenziali di assistenza) e quindi viene rimborsata dal Sistema sanitario nazionale.

«Fornendo questo servizio sottolinea Alò eviteremo i viaggi della speranza nei laboratori di Roma, spesso privati, risparmiando tempo prezioso nella diagnosi e nelle cure. La direzione aziendale è stata molto attenta a recepire la nostra proposta e credo che ciò vada nel meritato riconoscimento della sanità pubblica».

Ma niente avviene per caso. La Uoc di Anatomia Patologica dello Spaziani di Frosinone ha potuto intraprendere questa svolta perché costituita da un team giovane, motivato, che in questi anni si è distinto per altri progetti di ricerca, preparando il terreno in cui a breve troveranno spazio anche le diagnosi molecolari dei tumori.
 

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