«Il tuo cane lo hanno dei delinquenti a Castel Volturno. Per riaverlo devi pagare». Ma è una truffa. Si chiamava Whisky il meticcio sparito nel nulla ed al centro di una lunga causa che si è conclusa con una sentenza di condanna per truffa ai danni di una donna di Boville. Passato di mano in mano almeno quattro volte per poi volatilizzarsi nel nulla senza che sia mai stato avvistato da qualcuno o trovato.
LA RICOSTRUZIONE
Una vicenda incredibile iniziata con un odioso raggiro risalente all'ottobre del 2015, esattamente otto anni fa.
L'imputata infatti venne contattata subito dalla proprietaria, pentita di averle consegnato Whisky: «Rivoglio il mio cane». Di contro ricevette pressioni e richieste di denaro con la motivazione che «il cane si sarebbe trovato presso dei delinquenti in Castelvolturno».
IL RISCATTO
Una sorta di riscatto quindi di 200 euro per riavere il meticcio che, a suo dire, si trovava in balia di pericolosi malviventi. Nei giorni seguenti nuove richieste di denaro sempre maggiori ma del cane nemmeno l'ombra. È a quel punto che, assistita dal suo legale Antonio Carugno, si rivolse ai carabinieri. Addirittura tempo dopo entrambe le donne si ritrovarono dinanzi al maresciallo dei carabinieri, ma non si arrivò ad alcun accordo anche se l'imputata inizialmente si impegnò a riconsegnare il denaro ricevuto. Il denaro sì, il cane no. E questo perché Whisky, di fatto, era sparito nel nulla dopo essere stato dapprima portato dalla donna in un'abitazione di proprietà di due anziani, a Boville in località Scrima, successivamente preso da un amico dell'imputata e portato nella sua abitazione per un paio di giorni ed infine notato da un carrozziere che lo mise in macchina per poi perderselo poche ore dopo per aver lasciato il finestrino aperto dell'auto.
«Per permettere che la stessa si arieggiasse, nell'aprire il finestrino dell'autovettura, il cane scappò e si resero vani tentativi di recuperarlo, sebbene la ricerca duro per due giorni», si legge nella ricostruzione dei fatti.
Il giudice Dottor Giovanni Quadrino, ha dichiarato la signora di Boville colpevole del reato di truffa condannandola alla pena di cinque mesi di reclusione, a 120 euro di multa e anche al risarcimento dei danni in favore della proprietaria del cane che si è costituita parte civile.
Ci piace pensare che il povero Whisky sia fuggito il più lontano possibile e che viva in libertà o che magari abbia trovato un proprietario capace di prendersi cura di lui, di accudirlo sicuramente in modo migliore della prima padrona che lo ha ceduto per poi pentirsene, della seconda, condannata per truffa e per aver fatto credere che era stato preso da dei camorristi, del terzo che lo ha tenuto appena due giorni per poi darlo al carrozziere che a sua volta se lo è lasciato scappare dalla macchina in sosta.