Tradisce la moglie e diventa padre, ma non mantiene l'altra famiglia: operaio di Zagarolo rischia condanna a 4 mesi

La coniuge lo aveva perdonato e riaccolto dentro casa

Ha una figlia da una relazione extraconiugale ma poi torna dalla moglie e non paga gli alimenti: ora rischia condanna a 4 mesi: il caso al tribunale di Frosinone
di Marina Mingarelli
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Giovedì 18 Aprile 2024, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 21:11

Troppo spesso aveva visto la madre piangere perché non sapeva come sbarcare il lunario. Troppe volte la donna aveva fatto finta di non avere fame per lasciare la sua porzione di cibo a lei che era la figlia. Tutto questo Laura (il nome è di fantasia) una ragazzina di soli 14 anni residente a Torrice, lo trovava assolutamente ingiusto. Così ha cominciato a cercare il padre che l’aveva abbandonata quando aveva soltanto pochi mesi. La storia di questa “ragazzina coraggio” ha inizio qualche anno fa quando scopre che il padre aveva intrecciato una relazione sentimentale con la sua mamma, nascondendole di essere già sposato. L’uomo, un operaio di 47 anni residente a Zagarolo, non le aveva confessato nulla nemmeno quando Laura è venuta alla luce. Anzi la donna le aveva raccontato che i primi tempi sembrava ben felice di essere diventato padre. Tant’è che non aveva avuto alcun problema a riconoscere la bambina. Un giorno però alla sua porta si era presentata una persona che si era qualificata come la moglie dicendo alla madre che quello che si spacciava per il suo compagno di vita era già sposato ed aveva anche due figli. Quando l’operaio si è visto scoperto, ha pensato bene di defilarsi. Tanto più che la coniuge lo aveva perdonato e riaccolto dentro casa. Da quel momento la donna ha cresciuto la figlia lavorando come collaboratrice domestica ad ore. Uno stipendio misero che a malapena le permetteva di sopravvivere.

LA DENUNCIA

L’anno scorso però Laura nonostante il diniego della madre, ha cercato di contattare il genitore.

Ma quando dall’altra parte del cavo l’uomo ha sentito la voce di Laura – «Ciao papà, sono tua figlia» – dopo qualche secondo di silenzio ha preferito mettere giù la cornetta. La ragazzina a quelo punto ha convinto la madre a rivolgersi ad un avvocato per poterlo denunciare. Ieri mattina Laura si è presentata in tribunale perché c’era l’udienza a carico del genitore. «Speravo che alzasse lo sguardo e che mi guardasse negli occhi che mi chiedesse almeno scusa per come si è comportato in tutti questi anni. Invece niente di tutto questo», ha dichiarato la ragazzina al suo legale di fiducia. A conclusione dell’arringa dell’avvocato di parte civile Claudia Mancini, che ha chiesto un risarcimento danni da quantificare nelle opportune sedi ed il pagamento delle spese processuali, il pubblico ministero, oltre al risarcimento danni, ha chiesto una condanna a quattro mesi di carcere. L’imputato è rappresentato dall’avvocato Corrado Marinelli del foro di Tivoli.

 

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