Sora - Il Covid fra i più piccoli, l'appello ai vertici Asl del pediatra Pontone Gravaldi

Il dott. Serafino Pontone Gravaldi
di Roberta Pugliesi
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Martedì 16 Febbraio 2021, 08:38

"E' arrivato il momento di pensare ai bambini". Più che un appello è un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dal Dottor Serafino Pontone Gravaldi, pediatra di Sora e membro del direttivo regionale della Federazione italiana medici pediatri. il professionista si dice preoccupato soprattutto alla luce delle recenti statistiche che vedono in città ed in generale in tutta la provincia di Frosinone un aumento dei contagi anche nella fascia pediatrica. Il medico chiede di dare vita ad una vera e propria task force, potenziando la rete che ruota attorno alla gestione dell’emergenza nella fascia più giovane. I dati, in effetti, sono tutt'altro che incoraggianti e nella città volsca anche lo stesso sindaco Roberto De Donatis ha dichiarato che la situazione è preoccupante. In pochi giorni, i pediatri hanno effettuano decine e decine di tamponi ai più piccini, alcuni purtroppo con esito positivo, bimbi finiti in quarantena perchè venuti in contatto con altri bimbi positivi o con familiari contagiati. Ora più che mai, appare necessaria una organizzazione capillare e ramificata che consenta continuità ed efficacia nei trattamenti d'emergenza, anche perché allo stato attuale i medici di base ed i pediatri di famiglia il sabato e la domenica non sono operativi. Questo comporta un ritardo nell’attivazione dei protocolli, ritardo che potrebbe rivelarsi più pericoloso di quanto uno pensi. "Auspico una cabina di regia in cui siano coinvolte tutte le figure, dal Sisp (servizio igiene e sanità pubblica) ai pediatri, dalle scuole alla famiglia, una cabina di regia in cui si parli la stessa lingua e si agisca in maniera unilaterale". Il medico lamenta anche la scarsa sinergia della categoria con la direzione aziendale: "È quasi un mese che chiedo un appuntamento al nuovo manager della Asl ma nessuno si degna di rispondermi". E proprio ai vertici dell’Asl si rivolge per sottoporre una richiesta di fondamentale importanza in un momento così delicato, ossia dotare i pediatri di tamponi di terza generazione, ossia di quei test antigienici rapidi, efficaci e affidabili che eviterebbero il doppio passaggio.

Il che significa che a differenza di come avviene oggi, in caso di esito positivo si eviterebbe la necessità di effettuare anche il secondo tampone molecolare. "I nuovi test rapidi di terza generazione - spiega il medico - rilevano qualitativamente la proteina nucleocapside della SARS-CoV-2 direttamente da campioni di tampone nasofaringeo. Il campione viene processato in modalità semiautomatica permettendo così una maggiore precisione e velocità. L’esito è disponibile in soli 3 minuti. Dobbiamo pensare che l’emergenza in atto inizia ad interessare anche i bambini più piccoli di 5,6,7 anni ed effettuare il doppio tampone non è certo una cosa semplice. Anche perchè mancano le strutture. E' altamente auspicabile un maggiore hub territoriale, un gioco di squadra attraverso l’attivazione di nuovi Ambufest pediatrici, magari nel sud della provincia. Attualmente ve ne è solo uno a Frosinone e sarebbe importante averne anche di altri adibiti solo per la fascia pediatrica, che fino ad oggi ci ha dato respiro ma che ora inizia invece a farci preoccupare seriamente. Non dobbiamo farci trovare impreparati: purtroppo, questa nuova variante del virus ci impone una celerità di azione che allo stato attuale non mi sembra di vedere. Anche anticipare i protocolli diventa fondamentale e per questo occorrono ambulatori pediatrici in cui poter svolgere il nostro ruolo in maniera costante, sette giorni su sette. E' una situazione molto diversa rispetto a quella dei mesi scorsi, quando la vecchia variante ci consentiva comunque un margine di azione che adesso non possiamo più permetterci". Ed allora si ai vaccini ma anche fronte comune guardando ai più piccoli che sembravano essere stati risparmiati ma che invece sono anch'essi in pericolo. 

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