Pubblicizza B&B abusivo sui social, scattano i controlli e la Finanza scopre che prendeva anche il reddito di cittadinanza

Nei guai una 57enne di Paliano a processo sia per l'attività non autorizzata per la truffa con il sussidio

Pubblicizza B&B abusivo sui social, scattano i controlli e la Finanza scopre che prendeva anche il reddito di cittadinanza
di Marina Mingarelli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Giugno 2023, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 11:02

Gestiva un Bed&Breakfast non autorizzato e percepiva il reddito di cittadinanza, doppia beffa per una 57enne di Paliano. La donna aveva postato su Facebook le foto della struttura che quotidianamente, soprattutto d'estate, richiamava numerosi turisti desiderosi di vivere qualche giorno in quella piccola oasi immersa nelle campagne di Paliano.

La donna aveva pensato che postare le foto del breakfast sulla piattaforma social le avrebbe permesso di incrementare la clientela. Non aveva compreso che facendo quella pubblicità gratuita sarebbe stata oggetto di attenzione anche da parte di chi magari poteva avere un pizzico di invidia nei suoi confronti. Non a caso quella pubblicità sui social è stata notata da qualcuno che aveva segnalato l'affittacamere all'ispettorato del lavoro. Quando tecnici incaricati sono giunti sul posto hanno trovato alcuni clienti che avevano pagato regolarmente il soggiorno nel B&B. La donna però era priva di ogni autorizzazione, ossia non aveva comunicato agli enti preposti l'avvio dell'attività commerciale. Meglio lavorare in nero e continuare a percepire il Reddito di cittadinanza.

LE CONTESTAZIONI

La donna avrebbe ricevuto il sussidio mensile, di circa 700 euro, dal 2019 fino al 2022 data in cui era stato scoperto l'illecito la donna era riuscita a far girare un volume di affari piuttosto consistente.

A seguito di quell'accertamento è stata avviata un'inchiesta. Le indagini portate avanti in tal senso non avrebbero dato adito a dubbbi. La 57enne sarebbe colpevole non solo di aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza, ma avrebbe omesso di presentare la richiesta di autorizzazione al Comune per poter avviare la sua attività commerciale.

A seguito di tali fatti la donna è stata rinviata a giudizio. L'imputata sarà difesa dall'avvocato Giuseppe Cialone. Spetterà adesso al legale difensore smontare il satellite accusatorio nei confronti della sua assistita. Ovviamente in caso di condanna l'imprenditrice oltre ad essere punita per legge a causa dell'illecito perpetrato dovrà restituire tutto il denaro che le avrebbe erogato l'Inps e che la donna avrebbe percepito indebitamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA