Frosinone, picchia la madre che non gli dà 45 euro: camionista condannato a tre anni di carcere

L'uomo spendeva tutti i soldi alle macchinette

Frosinone, picchia la madre che non gli dà 45 euro: camionista condannato a tre anni di carcere
di Marina Mingarelli
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Giovedì 10 Agosto 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 08:07

Per aver tentato di estorcere alla madre 45 euro un camionista di 35 anni residente a Frosinone è stato condannato a tre anni di carcere più 800 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. I fatti risalgono al giugno dello scorso anno, quando l'uomo che a causa di numerosi dissidi con la genitrice era stato anche allontanato dalla casa familiare.

Nonostante questo aveva chiesto alla donna, una volta terminato il suo turno di lavoro, di andarlo a prendere nei pressi di un distributore di carburante del capoluogo ciociaro. La mamma, nonostante i continui diverbi si era recata all'appuntamento ma lui - una volta salito in macchina - le aveva subito chiesto 45 euro perché a suo dire gli servivano per fare la spesa. Poi, siccome sapeva che la madre da lì a poco doveva prendere servizio come badante nella casa di un anziano, gli aveva anche detto se poteva prestargli la macchina. Tanto lei per diverse ore non ne avrebbe fatto uso. La donna però non solo non aveva voluto dargli la vettura, ma nemmeno i soldi.

LA RICOSTRUZIONE

Al diniego della donna che stava guidando, il camionista le aveva sferrato un pugno colpendola a un occhio.

A quel punto la signora, dimostrando grande sangue freddo, nonostante il dolore causato da quel colpo improvviso in pieno volto aveva continuato a guidare come niente fosse. Il figlio nel frattempo aveva cominciato a gridare che se fosse andata dai carabinieri per lei sarebbe stata la fine.

Quella macchina, le aveva detto, sarebbe diventata la sua bara. La donna, cercando di mantenere la calma, dopo averlo fatto scendere si è recata alla prima stazione dei carabinieri che aveva incontrato sulla strada ed ha fatto scattare la denuncia. Precedentemente, va detto la donna aveva già subito un'altra aggressione sempre per mano del figlio. All'epoca dei fatti l'uomo le aveva lanciato un vaso che era finito ai suoi piedi.

Quello era stato il motivo che aveva portato in seguito il giudice a decidere di allontanare l'uomo dalla casa familiare. Purtroppo a causa del suo carattere violento la madre sovente era costretta ad andare a dormire a casa di alcuni amici perché aveva paura di restare da sola con il figlio. Ogni volta che per i motivi più svariati il camionista si sentiva dire di "no" si scatenava l'inferno. In realtà, fra l'altro, pare che i soldi non servissero per la spesa ma glieli aveva negati perché il figlio aveva il vizio di giocare ai videopoker. È per questo, temendo che il suo denaro potesse finire in quelle macchinette mangiasoldi, che si era rifiutata di assecondarlo. In fondo lui un lavoro ce l'aveva.

Perché nonostante prendesse uno stipendio si trovava sempre senza un euro? L'unica spiegazione che si era data la donna è che il figlio fosse diventato un ludopatico. Sta di fatto che nei giorni scorsi il giudice si è pronunciato per la condanna del camionista, utilizzando il pugno duro. L'avvocato Roberto Capobianco, difensore dell'imputato, attende le motivazioni della sentenza ma ha già preannunciato che presenterà ricorso in appello.
 

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