La prima luce che vide alla nascita fu quella del fuoco dei bombardamenti sull'abbazia. Era sabato 29 gennaio 1944. Antonietta, giovane sposa di Francesco Pittiglio, figlio di Angelo, capomastro di Montecassino, diede alla luce il suo primogenito in un nascondiglio ricavato sotto l'archivio del Monastero. Sdraiata su due tavole di legno e assistita da altre donne rifugiate nel luogo sacro, Antonietta partorì il suo bambino al quale, in segno di devozione per il Santo Patrono, impose il nome Benedetto. Da ieri gli occhi di Benedetto, considerato da tutti il figlio delle bombe di Montecassino', si sono chiusi per sempre. Benedetto Pittiglio, 79 anni, è morto ieri mattina presso l'ospedale Santa Scolastica di Cassino per complicazioni respiratorie. I funerali alle 16 nella chiesa di Sant'Antonio.
LA COMMEMORAZIONE
Per pochi mesi non è riuscito a prendere parte alle commemorazioni per l'80esimo del bombardamento dell'Abbazia e della città.
Qui attesero la nascita del loro primogenito, avvenuta il 29 gennaio. Due giorni dopo, lunedì 31 gennaio, mentre i cannoni anglo-americani sparavano nel pomeriggio' sempre a quanto si legge nel libro di Grassetti e Matronola don Agostino battezzò Benedetto. In quel rifugio, utilizzato per nascondere gli uomini per fargli sfuggire alle retate tedesche, la famigliola rimase nei giorni successivi, fino al 15 febbraio, giorno in cui le fiamme delle bombe avvolsero la millenaria abbazia, riducendola ad un cumulo di macerie. Una volta cessati i bombardamenti e all'estremo delle forze, dalle braccia di Antonietta scivolò giù quel corpicino che aveva protetto per giorni. Il piccolo Benedetto finì a terra, tra le macerie.
Fu papà Francesco a recuperare il figlio scavando a mani nude tra le rovine ancora fumanti. Il giorno 17 febbraio, insieme all'abate Diamare, ai monaci e ad un gruppo di civili sopravvissuti c'erano anche Francesco e Antonietta con il piccolo Benedetto ad abbandonare il luogo distrutto. Completamente coperta da polvere e con indosso un largo cappotto recuperato da un soldato caduto in battaglia, Antonietta sale su un'auto con il marito, il piccolo di appena due settimane, Fra Zaccaria Di Raimo e dom Nicola Clemente per raggiungere Roccasecca. Una volta qui la famiglia Pittiglio venne trasferita con la comunità monastica a Roma.