Mercato dei voti, dopo gli arresti si indaga anche per una fuga di notizie

Mercato dei voti, dopo gli arresti si indaga anche per una fuga di notizie
di Vincenzo Caramadre
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Venerdì 5 Luglio 2019, 23:38
Il mercato dei voti: le intercettazioni e gli interrogatori. A margine l'immaginaria linea di confine dell'inviolabile segretezza investigativa. Una linea di confine che, nell'indagine che riguarda la presunta associazione a delinquere messa su a Piedimonte San Germano per manipolare il voto in due tornate elettorali (2015 e 2017 quando sono stati eletti i sindaci Enzo Nocella e Gioacchino Ferdinandi), sarebbe stata violata. Una fuga di notizie che avrebbe potuto far vacillare le indagini e sulla quale ora indaga la Procura della Repubblica: il pm Alfredo Mattei ha aperto un fascicolo. Una costola dell'indagine madre, con la quale si dovrà accertare chi e soprattutto perché lo scorso anno, nel cuore delle attività investigative, divulgò o comunque fece in modo che gli indagati venissero a conoscenza degli accertamenti in corso. Viene ipotizzata una fuga di notizie perché, ufficialmente, alcuni degli indagati furono avvisati a loro garanzia della proroga delle indagini preliminari solo agli inizi di dicembre 2018, mentre già a giugno, alcuni, erano a conoscenza delle indagini. Una fuga di notizie che si desume ampiamente nell'ordinanza di custodia cautelare chiesta dal Pm Mattei e firmata dal Gip Salvatore Scalera.

A pagina 20 dell'ordinanza - che ha applicato al sindaco Gioacchino Ferdinandi il divieto di dimora a Piedimonte e gli arresti domiciliari al vice sindaco Leonardo Capuano e all'imprenditore Piero Varlese-, il Gip mette in evidenza il cambio di atteggiamento del sindaco Ferdinandi nel parlare di posti di lavoro. Un cambio di rotta che sarebbe avvenuto a giugno 2018, vale a dire un mese dopo l'avvio delle indagini. «Lo stesso sindaco - scrive il Gip - ormai a conoscenza delle indagini, durante una conversazione con tale Andrea, dopo avergli chiesto il voto a favore di un candidato nelle votazioni sindacali in Fiat - Fca del 3 giugno, non accoglieva la richiesta di raccomandazione per un lavoro a favore del figlio di un suo amico e affermava: la logica dei posti di lavoro ha pigliato tutta un'altra logica che purtroppo non si può segnalare più niente a nessuno perché è una cosa che non si può fare. Hai capito?» Un atteggiamento, definito dal Gip stranamente intransigente se solo si raffronta una telefonata di pochi giorni prima del 3 giugno 2018 in cui una terza persona si lamentava con Varlese in quanto il sindaco lo aveva cercato continuamente per chiedere posti di lavoro. «Questo vuole far assumere la gente. Ma che vuole questo, che ci devo fare con questo», è il contenuto della telefonata registrata tra Varlese e la terza persona estranea alle indagini.

SOSPESI SINDACO E VICE
Nel frattempo il sindaco si è trasferito fuori paese, pare sia a Cassino. L'interrogatorio di garanzia per il vice sindaco Capuano (assistito dagli avvocato Giancarlo Corsetti e Veronica Avella) e per l'imprenditore Varlese (assistito dagli avvocati Mose De Rubeis e Marco Mattia) è stato fissato per il giorno 9 luglio, martedì prossimo, alle 9.30 dinanzi al Gip Scalera. Ieri mattina il Prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli, sulla scorta della legge Severino, ha sospeso sindaco e vice, mentre il consiglio comunale resta in carica. Una situazione amministrativa anomala che verrà retta, fino a nuove evoluzioni, dal commissario prefettizio il dottor Ernesto Raio, nominato sempre ieri mattina, e che avrà i poteri del sindaco e della giunta. Il consiglio comunale continuerà ad operare normalmente, salvo decisioni di natura politica legate a dimissioni di massa.
 
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