«In ciociaria come nel resto d'Italia, cani e gatti, rappresentano per l’uomo più che un animale un amico ed un vero compagno di vita. Cani e gatti definiti animali d’affezione - spiega Maria Lucia Belli-sono molto importanti, tanto che secondo l’art.544 biss si prevedono sanzioni per chi nei loro confronti attua comportamenti di maltrattamento o abbandono. Chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. Non sono stati pochi gli episodi delle scorso anno in Ciociaria che hanno visto poveri cagnolini vittime di terribili maltrattamenti».
«Tanto per citare alcuni casi- aggiunge Fare Verde- ricordiamo i sette cani avvelenati dalle polpette in un parco, oppure due malmenati e bastonati perché non eseguivano gli ordini del padrone; a Veroli-mamma cane chiedeva aiuto ai passanti perché i suoi due piccoli erano stati impiccati a un albero. A Cervaro- Neve cagnolino affettuoso e alla ricerca di una carezza era stato accalappiato e il giorno dopo trovato morto e gettato come fosse una busta dell’immondizia, oppure gattini di circa quattro cucciolate diverse chiusi nelle buste perché di troppo. Intere cucciolate da Nord a sud della ciociaria, lasciate vicino ai bidoni della spazzatura, almeno tre casi di cuccioli morti durante le staffette a causa della temperatura elevata nel furgone che li stava trasportando».
«Maltrattamenti che- secondo Fare Verde- possono essere denunciati soltanto grazie a persone che si fanno avanti e dimostrano con prove certe il fatto, senza timore. Basta il menefreghismo davanti a determinati scempi, basta ripetere gli errori anche quest’anno». Un caso di maltrattamento di cani si è verificato ad Anagni dove i carabinieri sono intervenuti recuperando gli animali, due pittbull, tolti ai proprietari e portati in cura presso il canile di Sgurgola. Oltre ai maltrattamenti, altra piaga è quella del randagismo; Le soluzioni per arginare questo fenomeno sono diverse: registrare i cani presso l’Anagrafe canina, incentivandola; promuovere le sterilizzazioni; assicurare la presenza delle associazioni di volontariato nei canili per facilitare le adozioni; promuovere l’accoglienza degli animali nelle strutture turistiche e nei luoghi pubblici; predisporre incentivi per chi adotta, sotto forma di detrazioni, riduzione IVA, buoni e rimborsi; adottare il modello di parco-canile; contrastare il traffico di cuccioli e il commercio ambulante.
«Invito i comuni ciociari ad adottare questi metodi preventivi del fenomeno del randagismo- conclude Maria Lucia Belli- quanto meno per arginarlo. Spingerei soprattutto alle adozioni, visti i troppi canili stracolmi, così da avere nuovi spazi per nuove accoglienze e successivamente promuovere altre adozioni».
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