Video fa scoprire il tradimento, picchia la compagna: condannato

Video fa scoprire il tradimento, picchia la compagna: condannato
di Marina Mingarelli
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Martedì 9 Aprile 2024, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 09:55

 

Operaio di 38 anni residente a Ceprano condannato per aver picchiato selvaggiamente la compagna mentre si trovava all'interno di un ristorante. Nei giorni scorsi è arrivata la decisione: tre anni di carcere. Questa la sentenza del giudice, il quale non si è discostato dalla richiesta del pubblico ministero. Secondo l'imputato, a far scatenare la sua rabbia quella sera nel locale, il fatto che gli fosse arrivato sul suo telefonino un video amatoriale. In quel filmato era ben visibile la compagna che si intratteneva in effusioni amorose con due uomini. Vedere quelle scene dove la sua dolce metà con abiti succinti si faceva accarezzare e palpeggiare da altre persone, lo aveva fatto imbestialire. Accecato dalla gelosia, dopo aver ricevuto quel video hard aveva iniziato a strattonarla, a colpirla alla testa, ad insultarla pesantemente. L'uomo era arrivato persino a puntarle un coltello alla gola minacciandola di morte. Il tutto tra lo sgomento degli avventori che si erano spaventati a morte per quel comportamento. Il deprecabile episodio si era verificato qualche tempo fa in un locale di Ceprano. A seguito di tali fatti il titolare del ristorante aveva allertato una pattuglia dei carabinieri, ma alla vista dei militari l'uomo aveva continuato a colpire la donna opponendo resistenza per sottrarsi all'arresto. Dopo averlo disarmato, i carabinieri lo avevano arrestato e portato in carcere a Frosinone. La donna, invece, aveva dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Successivamente l'operaio aveva beneficiato dei domiciliari. Nel corso dell'interrogatorio l'uomo aveva dichiarato che a fargli perdere il controllo era stato proprio quel video a luci rosse che ritraeva la convivente con quegli sconosciuti.
Un video arrivato mentre la coppia era a cena e stava trascorrendo una serata tranquilla che ha rischiato di trasformarsi in tragedia.

LA PROVOCAZIONE

A questo da aggiungere che la donna lo aveva provocato, cominciando a inveire contro di lui dicendogli che era un buono a nulla e che nella vita non aveva mai combinato niente di buono, dunque non poteva assolutamente permettersi di giudicarla. Parole che hanno esacerbato maggiormente il cepranese che aveva continuato a colpire la convivente. I militari avevano faticato non poco per riportare la calma e far scattare le manette ai suoi polsi. Il giudice per le udienze preliminari, alla luce degli elementi raccolti ha deciso di trascinare l'uomo alla sbarra per maltrattamenti e minacce. Aver minacciato la donna con un coltello che le aveva puntato alla gola è stato ritenuto un fatto gravissimo. Da qui la richiesta del pubblico ministero di una condanna a tre anni di reclusione. Il termine per il deposito della sentenza è stato fissato a 90 giorni. I difensori dell'operaio hanno già preannunciato che presenteranno ricorso in appello.

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