Carabiniere eroe, Sora ricorda Alberto La Rocca a cent'anni dalla nascita

Carabiniere eroe, Sora ricorda Alberto La Rocca a cent'anni dalla nascita
di Roberta Pugliesi
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:43

 

Cento anni fa nasceva Alberto La Rocca, carabiniere medaglia d'oro al valor militare, uno dei Martiri di Fiesole.
L'Arma ha voluto ricordarlo parlando della sua vita straordinaria ai più piccoli che oggi siedono sugli stessi banchi di scuola su cui anche l'eroe sorano sedette tanti anni fa.
Il racconto del nipote, che porta il suo stesso nome, è struggente e parla di un bambino che sin da piccolo aveva mostrato le sue grandi qualità umane. «Veniva a scuola qui, proprio nella vostra scuola, e ci veniva a piedi dalla casa natale che è qui vicino. Mi raccontava il mio papà che allora venivano a piedi scalzi, portando le scarpe con sé senza indossarle per non consumarle, per non rovinarle. Le indossavano prima di entrare a scuola. Erano persone semplici, umili, ma oneste e di grande dignità. Il mio papà ed i miei zii quando parlavano del momento in cui il presidente della Repubblica consegnò la medaglia alla nostra nonna, difronte ad una mamma che piangeva per la commozione e per il dolore di aver perso un figlio, il presidente le disse non pianga signora, lei non ha perso un figlio, lo ha donato per sempre alla patria». A lui è intitolata la caserma di via Barea, a lui la scuola di via Campopiano dove si è svolta parte della commemorazione.

L'INCONTRO

Sapevano dell'incontro i bambini e si erano preparati da tempo grazie alle loro insegnanti, realizzando dei lavoretti esposti e poi consegnati ai carabinieri. Tante le domande poste dai bambini che già sapevano la storia, orgogliosi di sedere sui banchi di scuola dove da piccolo aveva studiato anche l'eroe. Particolarmente toccanti gli interventi dei familiari che hanno partecipato all'incontro "Alberto La Rocca, detentore della Medaglia d'Oro al Valor Militare", Alberto Francesco La Rocca e Roberto La Rocca, figli dei fratelli del martire. In particolare, quest'ultimo portava al petto proprio la medaglia che venne concessa per l'estremo sacrificio ed originariamente consegnata nelle mani della mamma Filomena Cirelli.
Poi i bambini, dopo aver visto da vicino la nuova Alfa Romeo Giulia in uso al Nucleo operativo e radiomobile, si sono esibiti in uno spettacolo di "Body Percussion" sulle note della "Fedelissima", la marcia d'ordinanza dell'Arma dei carabinieri. Successivamente si sono spostati dalla scuola all'abitazione dove 100 anni fa nacque Alberto La Rocca. Lì, hanno potuto sentirlo ancora più vicino a loro. Ad un certo punto un bambino ha anche chiesto di poter guardare dentro casa dal portone di ingresso e poter immaginare il piccolo Alberto che rientrava a casa da scuola. Era il 1924.

L'EROICO ALTRUISMO

Un momento commovente è stato quello della lettura della motivazione per la medaglia d'oro al valor militare concessagli: "Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi, si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi nel caso che egli non si fosse presentato al comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione tedesco e, al grido di «Viva l'Italia! », pagava con la sua vita il sublime atto d'altruismo. Nobile esempio di insuperabili virtù militari e civili. Fiesole, 12 agosto 1944". Una giornata speciale per tutti i carabinieri e per la città di Sora, mamma di questo figlio speciale che a soli venti anni, insieme a due altri ragazzi coetanei, ha donato tutto per gli altri, nel modo più eroico, quello del martirio.

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