Per salvare la “Veronica” servono denari ed ecco che scatta una gara in nome della generosità con l'obiettivo di raggiungere la somma che consentirebbe di riportare all'originaria bellezza l'antico dipinto. Custodito nella chiesa di Santo Stefano a Boville Ernica e di autore ignoto, risale al XVII secolo dopo Cristo.
A lanciare la raccolta fondi è stato don Giovanni Ferrarelli, che guida la parrocchia di San Michele Arcangelo.
L'iniziativa, messa in piedi con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune, è stata promossa attraverso una locandina. “La cultura si siede a tavola, una cena per il recupero di un'opera d'arte”: questo il titolo scelto per cercare di coinvolgere la collettività nel progetto di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico locale, in particolare di alcune tele che si trovano nella chiesa di Santo Stefano e che vanno dal XVII al XIX secolo d.C.
La cena, che prevede un contributo di 70 euro a persona, si terrà sabato 20 gennaio, alle 20, nel ristorante Paradiso 22. Sarà possibile, inoltre, fornire un sostegno anche attraverso un’offerta libera alla parrocchia di San Michele Arcangelo (sull'Iban IT 75 O 06230 14800 000040809005). “La tua partecipazione aiuterà a salvare la tela della Veronica”, questo l'appello rivolto alla comunità.
“Questo progetto - spiega don Ferrarelli - nasce nel solco della strada già intrapresa dalla parrocchia e dalla Diocesi, in sintonia con il vescovo Ambrogio Spreafico, allo scopo di preservare le preziosissime opere d’arte che, da sempre, le chiese custodiscono. Nei mesi scorsi abbiamo già provveduto a un restauro conservativo del busto argenteo e del braccio contenenti le reliquie del patrono San Pietro Ispano e di recente abbiamo presentato quello del mosaico dell’Angelo di Giotto, eseguito dal ministero della Cultura su nostra richiesta”.
La descrizione completa dell'opera che s'intende restaurare recita così: “La Veronica che presenta il velo del Volto santo, pittura su tela”. Veste celeste e manto rosso, è raffigurata seduta sopra uno scoglio mentre con le mani regge il velo del volto di Gesù. Il quadro è attribuito alla scuola bolognese della seconda metà del XVII secolo (fonte: “Boville Ernica, Guida alle opere d’arte” di don Bernardino d’Aversa, 1990).