Frosinone, va in coma etilico alla festa: processo ai gestori del bar

Frosinone, va in coma etilico alla festa: processo ai gestori del bar
di Emiliano Papillo
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 09:01

 

Hanno prima somministrato alcol a una minore che era evidentemente già ubriaca, poi quando è svenuta ed è finita in coma etilico si sono ben guardati dal chiamare i soccorsi. La ragazzina ha rischiato la vita e loro, adesso, sono finiti di fronte al tribunale con l'accusa di aver somministrato alcolici a un minore, in stato già di alterazione psicofisica e di omesso soccorso. Altri guai per i coniugi di Ferentino, lui 50enne e lei di 40 anni già accusati di aver percepito il reddito di cittadinanza per circa due anni, facendo risultare tra le altre cose di essere disoccupati quando di fatto dalle indagini dei carabinieri risultava che gestivano proprio il bar dove la ragazza è stata colta da malore.
I fatti risalgono a maggio del 2021, stesso periodo nel quale ufficialmente erano senza un lavoro e in realtà gestivano l'esercizio pubblico. Si è proceduto con la citazione diretta a giudizio e durante la prima udienza del processo sono stati ascoltati i carabinieri di Ferentino che poco più di due anni fa sono intervenuti denunciando poi il fatto alla coppia alla Procura della Repubblica. Anche per questo grave reato i due si sono affidati alla difesa dell'avvocato Mario Cellitti.

LA FESTA

Secondo le accuse, all'interno del locale gestito era in corso una festa di compleanno per i 18 anni di un ragazzo. Erano presenti anche diversi minorenni. Tra di loro la ragazza che, insieme ad un gruppo di amici, secondo quanto accertato all'epoca dai carabinieri, andò in coma etilico a causa dell'eccessivo consumo di alcool. In pratica la giovane ricevette bevande alcooliche all'interno del locale malgrado la legge lo impedisca. Secondo le accuse, la coppia di gestori , malgrado la ragazza fosse già in evidente stato di minoranza psichica proprio derivante dall'abuso di alcool continuò a ricevere bevande tanto da finire in coma etilico.

I RITARDI

A quel punto sarebbe stata accompagnata fuori dal locale dagli amici e secondo le accuse, i titolari del bar non l'avrebbero soccorsa ed addirittura avrebbero tardato eccessivamente nel chiamare le autorità. A dare l'allarme prima al papà della giovane e successivamente all'ambulanza del 118 ed ai carabinieri sarebbe stato un amico della giovane.
Una volta sul posto i carabinieri oltre ad aver rilevato il fatto della somministrazione di alcool alla minore ed il tardivo soccorso alla stessa hanno proceduto al controllo della posizione dei due che risultavano disoccupati con l'attività cessata. Da qui la denuncia anche per la truffa ai danni dello Stato che ha portato al rinvio a giudizio. A difendere i coniugi anche in questo caso l'avvocato Mario Cellitti.
La ragazza si è costituita parte civile ed a febbraio verranno sentiti diversi testimoni, a cominciare da quelli che erano alla festa di compleanno.

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