Frosinone, la vertenza Reno de Medici finisce all'attenzione del prefetto

Frosinone, la vertenza Reno de Medici finisce all'attenzione del prefetto
di Alberto Simone
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 09:57

 

La vertenza della cartiera Reno De Medici arriva all'attenzione della Prefettura. Dopo l'appello lanciato dai sindacati nei giorni scorsi, preoccupati per la possibile chiusura dello stabilimento ciociaro, il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori ha convocato i segretari generali della Slc-Cgil, Filstel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl chimici per la giornata di martedì 10 ottobre alle 16.30. A far precipitare la situazione è stato l'incontro dei giorni scorsi ad Unindustria nel corso del quale l'azienda ha spiegato ai sindacati di non aver ricevuto ancora nessun disco verde dalla Procura della Repubblica di Cassino per poter riprendere regolarmente l'attività.
Nella migliore delle ipotesi ci sarà una drastica riduzione del personale, ma non si esclude neanche lo scenario peggiore: ovvero la chiusura e, quindi, il disimpegno per il sito ciociaro di Villa Santa Lucia. La data cerchiata in rosso è quella del 19 novembre: quello è il giorno in cui cesseranno gli ammortizzatori sociali per gli operai della cartiera "Reno De Medici".

I SIGILLI

I sigilli all'impianto, lo ricordiamo, erano scattati lo scorso 27 luglio e il 30 agosto l'istanza di dissequestro presentata dalla Reno De Medici è stata rigettata. Quattro le persone finite sotto indagine, l'ipotesi d'accusa è quella di inquinamento ambientale. Qualora non arrivi in tempi brevissimi il via libera per poter riprendere l'attività, la Rdm Group ha spiegato ai sindacati, in maniera neppure troppo implicita, che non resterebbe alternativa alla chiusura, nella migliore delle ipotesi ci sarà certamente una riduzione del personale. I tempi sono stretti: il 19 novembre scade la cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per crisi aziendale, non è quindi possibile chiedere un altro periodo di cassa integrazione ordinaria. Senza girarci intorno, la situazione è drammatica: l'azienda ha fatto sapere ai sindacati che, per come si è messa la situazione, e considerando che sono andati persi una marea di volumi considerando anche quella che è la crisi del settore, nella migliore delle ipotesi ci sarà una riduzione del personale, nella peggiore c'è il rischio della chiusura definitiva. C'è il quindi rischio molto concreto che vadano in fumo altre centinaia di posti di lavoro: compresi quelli dell'indotto, sono circa 300 gli operai occupati presso la cartiera di Villa Santa Lucia. Per questo motivo i sindacati si sono rivolti al prefetto: «Con tale richiesta - spiega Pasquale Legnante della Fistel-Cisl - non vogliamo condizionare il lavoro della Procura, che può e deve fare tutti gli accertamenti, ma allo stesso tempo non è possibile far passare i giorni senza sapere nulla anche perché servono una serie di autorizzazioni che non competono alla Procura ma vanno richieste alla Regione Lazio e ciò implica un'ulteriore perdita di tempo quindi il rischio di una chiusura si fa sempre più concreto».

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