Il candidato sindaco Christian Bellincampi:
«Cambiamo Frosinone e rendiamola normale»

Il candidato sindaco Christian Bellincampi: «Cambiamo Frosinone e rendiamola normale»
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Giovedì 8 Giugno 2017, 15:09
Continua il forum  de "Il Messaggero" con i candidati a sindaco sui problemi e le soluzioni per la città di Frosinone. È la volta di Christian Bellincampi, classe 1984, candidato sindaco del “Movimento 5 Stelle”.
Ha studiato Lettere e Filosofia a Tor Vergata, è consulente televisivo, ha lavorato a Sky Italia per la messa in onda di canali satellitari di musica e di nautica. Attualmente gestisce un locale in centro storico ed è operaio precario. «Al colloquio mi hanno detto che ero troppo qualificato, ma ho una famiglia e questa è, purtroppo, la realtà di oggi». Lo slogan della sua campagna elettorale è “MovimentiAmo Frosinone”.
 
Come si definirebbe in una parola?
Normalizzatore
Qual è l’ultimo libro che ha letto?
“La morte di Bunny Munro”, di Nick Cave
E il film preferito?
La trilogia de “Il Signore degli Anelli”, sono un amante del fantasy
Come definirebbe i suoi avversari in una parola? Partiamo da Ottaviani.
Egocentrico
Cristofari?
Kamikaze
Incitti?
È la nota di colore di questa campagna elettorale
Bonaviri?
Funzionale. A un candidato…
Pizzutelli?
Falso nuovo
 
Qual è la vostra proposta per arginare lo spopolamento di Frosinone?
Vogliamo far diventare Frosinone una città “normale”, dando una visione al nostro capoluogo, che negli anni si è aggrappato prevalentemente alla zona industriale, foraggiata dalla Cassa del Mezzogiorno: tante fabbriche senza i fondi statali non avrebbero avuto ragione di esistere. Bisogna dare adesso una nuova linea di sviluppo alla città. Abbiamo un Polo culturale e di formazione che dobbiamo sviluppare. Ruota attorno ad Accademia, Conservatorio e al polo universitario presente, che deve essere rafforzato con facoltà che abbiano ricadute sul territorio e tengano qui i giovani, mettendo sul tavolo prospettive lavorative. Penso a quegli indirizzi votati alla sostenibilità ambientale e al risanamento del territorio. Dovrebbe essere una città della cultura e della formazione: è l’unico indotto possibile.
A proposito di ambiente, quali misure di contrasto all’inquinamento metterebbe in campo concretamente e subito, in caso di vittoria?
Rivoluzionerei la mobilità con le ztl. Chiuderei il traffico in centro storico per i non residenti: non è possibile che sia vissuto dalle macchine e non dalle persone. Partirei con una ztl permanente dall’Arco Campagiorni a Porta Romana, con parcheggi a disposizione dei residenti in prossimità delle abitazioni. Non mi spaventano i provvedimenti definiti “impopolari”: se si spiegano i benefici alle persone il provvedimento non è più impopolare. Pensiamo anche a una ztl in un tratto di via Aldo Moro, dall’incrocio con via San Giuseppe fino a De Matthaeis. La prima cosa da sindaco sarebbe proprio questa: definire le ztl, avvertendo e ascoltando la cittadinanza e dando un preavviso alla città di almeno 6 mesi per organizzarsi, con delle linee guida, rispetto ai cambiamenti. Predisponendo un piano per i parcheggi al fine di limitare i disagi per i residenti. La gente deve tornare a camminare e a incontrarsi, vivendo la città. Abbandonando l’abitudine a circolare sempre e solo con l’auto. Per questo è necessario anche attrezzare le aree verdi della città rendendole fruibili.
Pensate anche al Parco del fiume Cosa, di cui si parla da anni ma che nessuno ha realizzato?
L’area del fiume potrebbe essere resa fruibile, ma bisogna iniziare dai necessari passaggi urbanistici che nessuno ha intrapreso. Ci sono zone destinate a servizi, per cui se non si mette mano agli strumenti urbanistici nessuno potrà mai realizzare il Parco. Noi vogliamo farlo.
I grandi cambiamenti per la città spesso si scontrano contro il muro della burocrazia comunale. Se diventasse sindaco metterebbe mano agli uffici e all’apparato dei dirigenti comunali?
 Non abbiamo interesse a “cacciare” nessuno. Avendo un’attività commerciale vengo spesso a discutere negli uffici comunali. Anche con lo peudo-assessore al centro storico, l’assessore ai selfie e alle manifestazioni inutili. Ai dirigenti comunali bisogna fornire una precisa linea politica concreta da seguire. Non si può di certo cambiare ogni tre mesi assessore come ha fatto Ottaviani, visto che si dovrebbe pianificare l’azione amministrativa su più anni nell’ambito del settore di competenza. È chiaro che poi ci sono aspetti, come i premi che vengono distribuiti ai dirigenti, che vanno parametrati su risultati veri e concreti.
Nel vostro programma dedicate spazio a servizi a favore dei cittadini e a ipotesi di supporto economico alle fasce di popolazione in difficoltà, come il reddito di cittadinanza comunale: come funziona e dove si trovano le risorse?
La nostra proposta è quella di inserire una tessera multiservizio, denominata “Frusna”, da consegnare ai cittadini . È uno strumento che ormai normalmente esiste in tante città e che qui sarebbe fondamentale. Permetterebbe l’accesso a tutti i servizi del Comune, che vanno implementati, il pagamento dei mezzi pubblici, quello della tariffa sui rifiuti. Proprio sui rifiuti vorremmo dare attuazione alla legge regionale sulla tariffa puntuale, parametrandola rispetto all’effettiva produzione di rifiuti e premiando con degli sconti i cittadini più virtuosi rispetto alla raccolta differenziata. Invertendo così il trend che ci vede come uno dei capoluoghi con la Tari più alta in Italia: la gente non può essere vessata così. Se il Comune vende direttamente i rifiuti differenziati, tra cui anche l’umido  - che potrebbe essere raccolto in piccoli impianti di compostaggio di quartiere -  ottiene introiti e risorse che possono servire per investimenti sulla città. Ad esempio per proposte come quelle di sostegno al reddito per le famiglie. Abbiamo studiato, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza comunale, gli esperimenti nelle amministrazioni a 5 Stelle di Livorno e Ragusa. A Livorno danno 500 euro a 800 persone in stato di povertà. Qui invece, più che un contributo di questo tipo, si potrebbe anche immaginare una formula diversa di sostegno al reddito, calmierando gli affitti tramite un supporto comunale, mettendo in campo agevolazioni sulle utenze, la riorganizzazione del discorso relativo alle case popolari, un livello minimo di servizi (ad esempio sull’acqua) garantito per tutti. Sono misure per rendere la vita meno difficile ai nostri concittadini. In zona Stazione e anche sotto il liceo classico ci sono diverse persone che dormono per strada: bisogna intervenire. E le risorse arriverebbero principalmente da una diversa gestione del capitolo rifiuti, che assicurerebbe importanti introiti.  
Viste le difficoltà economiche e i paletti del debito comunale spalmato in 10 anni, ha una ricetta per uscire dalla “cappa” in cui siamo?
Stiamo analizzando gli accordi raggiunti per il Piano di rientro perché non siamo convinti che sia stata una buona mossa. Per noi è da rivedere, al fine di fare investimenti strutturali sulla città che possano dare la possibilità a Frosinone di incamerare nuove risorse e introiti. Noi non avremmo mai speso quasi 5 milioni sullo Stadio: l’impianto poteva farlo interamente il privato.
C’è un’opera che vorreste realizzare e che considerereste strategica?
La vera grande opera è la città di Frosinone, che va rivista in maniera complessiva. Certo è che le opere che andrebbero fatte subito sono collegamenti fra parte bassa e parte alta della città, che andrebbero integrati con il nostro progetto per la ztl in centro storico. Penso anche a un ascensore che arrivi in prossimità dei Piloni. Nel programma 2012 di Ottaviani si parlava anche di scale mobili di collegamento con il centro storico. Ma chi le ha viste? L’ascensore inclinato attuale è nato male ed è cresciuto peggio. La priorità, sul versante su cui si trova, è mettere in sicurezza la collina, regimentando le acque con opere di ingegneria ambientale e ascoltando anche i professionisti del territorio, come il geologo Catullo e il suo progetto di risanamento naturalistico a costo zero. Vorremmo anche riprendere in mano la gestione del Multipiano, lasciando al privato solo la gestione delle strisce blu. In un piano metteremmo il mercato coperto in un altro i parcheggi.  
Secondo voi Ottaviani in cosa ha fallito?
Innanzitutto nella non applicazione del suo programma elettorale. Noi abbiamo raccolto le immagini del suo libro dei sogni del 2012: dai Piloni alla Stazione, passando per la bonifica dell’area delle Fontanelle, la piazza rinascimentale al Sacro Cuore, le scale mobili, la metropolitana leggera. Non è stato fatto nulla. Nemmeno sul museo archeologico comunale, che ogni anno può contare su soli 12mila euro dal Comune: sono gli stessi soldi spesi per eventi di una giornata durante questa amministrazione.
Come vedete l’ipotesi del ballottaggio? E se non foste voi i protagonisti dell’ultimo duello appoggereste qualcuno?
Ottaviani teme l’ipotesi di vederci al ballottaggio: noi aggregheremmo tutte le forze che si oppongono alla sua gestione. Cristofari invece non ci riuscirebbe. Nel caso di un ballottaggio che non dovesse vederci protagonisti non faremmo accordi con nessuno. Io, a livello personale, andrei però comunque a votare. 

(I Forum sono a cura di Luciano D’Arpino, Alessandro Redirossi e Gianpaolo Russo)
 
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