Ex Ideal Standard, ultimata la riconversione: parte la produzione dei sampietrini della Grestone

Ex Ideal Standard, ultimata la riconversione: parte la produzione dei sampietrini della Grestone
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Sabato 29 Giugno 2019, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 18:16
Con l’avvio della produzione dei sampietrini in pietra ceramica è stata completata la riconversione industriale dello stabilimento della ex Ideal Standard di Roccasecca dalla Grestone, la società che un anno fa lo rilevò dopo la chiusura.

Lo ha annunciato in un convegno a Roma il patron del gruppo industriale Francesco Borgomeo che sta formando tra Lazio ed Umbria l’ecodistretto della ceramica green. Le altre aziende del gruppo sono Saxa Gres di Anagni, Ceramiche Tagina di Gualdo Tadino e il Centro Impasti Ceramici di Spilamberto (Modena). Nel suo intervento, Francesco Borgomeo ha evidenziato che il vero valore aggiunto nell’operazione Grestone sono i lavoratori «con le loro competenze, la loro abilità nel lavorare le ceramiche: in questo Paese dobbiamo recuperare la passione per ciò che facciamo, solo così riusciremo a mantenere alto il valore del Made in Italy».

Con l’operazione Grestone, il gruppo Borgomeo ha salvato tutti i posti di lavoro, circa 500 tra diretti e indotto, che erano stati messi in discussione con l’annuncio della chiusura fatto dalla vecchia proprietà. Le caratteristiche industriali del nuovo materiale sono state illustrate dall’ingegner Luciano Piacenti (Ad di Saxa). Ha spiegato che la nuova pietraceramica è più leggera del tradizionale basalto, più resistente, scarica il peso in orizzontale mentre l’asfalto lo trasmette in verticale ed essendo Roma una città ‘vuota’ nel sottosuolo contribuisce a generare le ben note buche. Il Grestone inoltre ha bisogno di molta meno manutenzione dell’asfalto e, realizzandolo di colore bianco, è possibile utilizzarlo per gli attraversamenti pedonali e delimitare i parcheggi, abolendo in modo definitivo i costi a carico dei Comuni per la verniciatura stradale.

La riconversione è costata circa 40 milioni di euro tra risorse pubbliche e private attraverso l’Accordo di Programma e il successivo Contratto di sviluppo. L’investimento, d’intesa con il Mise, ha consentito di dare vita al primo ecodistretto della ceramica nel centro Italia sviluppando un progetto fortemente innovativo nel campo della economia circolare. Al convegno erano presenti alcuni tra i principali buyer europei e statunitensi, molti dei quali hanno già sottoscritto importanti ordinativi che già da ora danno stabilità al futuro del nuovo stabilimento. La bontà dell’operazione è stata messa in evidenza dall’ex ministro Francesco Rutelli, dall’europarlamentare Simona Bonafè e dall’imprenditore Andrea Peruzy.
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