Ex cantonieri, la Regione Lazio
li paga per non lavorare

La sede della Regione Lazio
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 9 Maggio 2017, 21:56
La Provincia non ha i soldi per sistemare le strade e loro, che della Provincia erano dipendenti e le strade le aggiustano per mestiere, da oltre un anno ormai sono pagati, puntualmente ogni mese, per non lavorare. Casse vuote da una parte, sprechi dall’altra. In mezzo, una riforma, quella che ha ridisegnato organizzazione e competenze delle Province, che per numerose questioni si è rivelata una via senza uscita. Come le sorti lavorative degli ex cantonieri. In provincia di Frosinone ce ne sono 41 (in tutto il Lazio sono un centinaio) dislocati nei centri operativi di Ceccano, Anagni, Cassino, Altipiani di Arcinazzo, San Donato Valcomino, Ripi e Pontecorvo. In passato alle dipendenze di Anas, nel 2001 sono passati alle Province con il compito di manutenzione delle strade e dal marzo 2016, con la riforma Delrio, sono diventati dipendenti della Regione. Con quale compito? Non si è ancora capito. Gli ex cantonieri sanno soltanto che tutte le mattine, da oltre un anno, si recano al lavoro alle 7 e qui ci restano, senza fare nulla, fino a poco prima delle 15.
UN’ATTESA INTERMINABILE
Insieme al segretario della Uil Fpl di Frosinone Paolo Pandolfi che ha più volte denunciato l’assurda situazione, abbiamo incontrato alcuni di loro, presso il centro di Ceccano, durante la pausa pranzo. Si fa per dire, ovviamente, perché tutta la loro giornata lavorativa consiste in una interminabile pausa. Si guarda la televisione, si leggono i giornali, si chiacchiera. Si fa qualsiasi cosa per ammazzare la noia. Sembra assurdo, ma non c’è altra soluzione. Chiediamo se hanno avuto delle risposte dalla Regione? «Attendere prego», scherza uno di loro, anche se sono i primi a sapere che c’è poco da ridere. «Qui rischiamo l’esaurimento nervoso», aggiunge un altro. E un altro ancora ammette: «Ci vergogniamo perché tutti conoscono la nostra situazione: non è bello essere pagati per non lavorare». Una situazione rispetto alla quale gli ex cantonieri sono incolpevoli e impotenti.
Nel parcheggio c’è un camioncino della Provincia fuori uso. All’esterno del magazzino s’intravedono cartelli stradali e attrezzature per la manutenzione. Di questo si occupavano quando erano alle dipendenze della Provincia: sfalcio dell’erba, spargimento sale, spazzamento neve, sistemazione della segnaletica, riparazione delle buche. Oggi la Regione del loro mestiere non sa che farsene. Ad occuparsi della gestione delle strade è la società Astral spa che ha appaltato il servizio di manutenzione ai privati, con un global service: fino a dicembre 2018 di quasi 50 milioni di euro. In provincia di Frosinone il sistema viario di competenza dell’Astral è di circa 500 chilometri.
PROTOCOLLO INAPPLICATO
Per alcuni mesi la situazione degli ex cantonieri, come denunciato dalla Uil Fpl di Frosinone, è stata ai limiti del danno erariale. Poi con una delibera del 1 agosto la Regione Lazio ha provato a metterci una pezza: è stato firmato un protocollo d’intesa con Astral spa che prevede l’impiego degli ex cantonieri per la sorveglianza integrativa. Integrativa perché c’è già un servizio di sorveglianza in capo all’Astral. Loro sono in aggiunta: dovrebbero perlustrare le strade e segnalare situazioni di pericolo o che necessitano di manutenzione. «Sarebbe stato più logico distaccarli, con le mansioni che avevano prima, presso la Provincia che non i soldi per sistemare le strade», osserva Pandolfi della Uil. Anche perché a quasi dieci mesi il protocollo tra Regione e Astral è rimasto lettera morta o quasi. Le auto e le attrezzature necessarie per svolgere il servizio, previste nel protocollo, non sono mai arrivate. Ad oggi quindi il controllo delle strade, che in base all’accordo dovrebbe essere svolto tutti i giorni, viene effettuato in maniera sporadica con un coinvolgimento minimo degli addetti. Gli ex cantonieri continuano ad aspettare: l’unica cosa che non gli manca è il tempo.
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