Cassino, donna caduta dalla finestra in via Zamosch: la procura archivia le indagini

L'episodio risale al 31 gennaio scorso, le indagini su un conoscente per tentata rapina

Cassino, donna caduta dalla finestra in via Zamosch: la procura archivia le indagini
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 25 Luglio 2023, 19:18

Le urla disperate di una donna che chiede aiuto, il volo da una finestra di un'abitazione a ridosso del centro di Cassino e il salvataggio in extremis. Questa la sequenza di quanto avvenuto, in pieno giorno, il 31 gennaio scorso in via Zamosch, a due passi da diversi istituti scolastici e decine di attività commerciali. Una giovane era stata salvata dai passanti, i quali la presero al volo dopo essersi gettata da almeno cinque metri. Una storia sin da subito tinta di giallo. Tanti i dubbi da fugare nella ricostruzione resa agli investigatori dalla giovane donna. Ora il caso, per la procura, è da archiviare: la donna, infatti, è stata ritenuta inattendibile. Nel suo racconto, di un'aggressione a scopo di rapina, sono state trovate diverse falle. In casa, assieme a lei c'era un uomo, di cinquant'anni, suo conoscente, che fu subito messo sotto torchio dalla polizia, e indagato per tentata rapina, per ricostruire i minuti precedenti la richiesta di aiuto della giovane. La versione offerta dall'uomo - di non essersi accorto delle urla e del gesto della donna -  è stata ritenuta, alla luce della decisione della procura, (nella persona del sostituto procuratore Alfredo Mattei che ha coordinato le indagini della polizia), provata anche dalla testimonianze rese dai tanti passanti. Decisiva la ricostruzione della polizia in ordina al primo ingresso in casa delle persone allarmate della richiesta di aiuto della ragazza, ma anche i referti giunti dal pronto soccorso. Da qui la richiesta di archiviazione delle indagini per l'uomo.

IL RISVOLTO

Il magistrato nel ricostruire l'intera vicenda ha ascoltato diverse persone, tra esse anche un'ex dell'uomo finito al centro delle indagini, da qui è nata una costola delle indagini che ha avuto, già nei mesi scorsi, un risvolto totalmente diverso per il cinquantenne. La scorsa primavera, infatti, l'uomo era stato destinatario di un misura cautelare, con l'applicazione del braccialetto elettronico, per il reato di atti persecutori, nei confronti della ex ascoltata nel corso delle indagini. Ora anche questo filone si è concluso e la difesa dell'uomo ha avanzato il patteggiamento a poco più di un anno di reclusione (pena sospesa) che a dicembre prossimo dovrà essere "omologata" in sede di udienza preliminare.
 

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