Dogane, declassata l'agenzia: imprese costrette a rivolgersi a Gaeta o Roma

La sede di Frosinone
di Marina Testa
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Sabato 10 Febbraio 2024, 08:04

Una trentina di dipendenti in un territorio ad alta densità industriale in cui aziende multinazionali sono ancora attive e si occupano di esportazione e importazione dei prodotti. In questo contesto, l'ufficio delle dogane di Frosinone svolge un ruolo di controllo fondamentale sulla correttezza delle operazioni. Come da missione dell'Agenzia delle dogane, di cui è un segmento operativo, verifica l'adempimento degli obblighi amministrativi e fiscali, ponendosi come riferimento per il settore economico. Si trova in fondo alla strada che prende il suo nome, via della Dogana, alle spalle della sede comunale di via Fabi. Ma per Frosinone l'amministrazione di Adm ha in programma un futuro diverso, indicato dal nuovo piano di riorganizzazione delle strutture. Non più una sede dirigenziale, ma una sezione operativa territoriale. E soprattutto con alcuni servizi non più effettuabili in loco, ovvero le aziende dovranno spostarsi a Roma o Gaeta. Sì perché la dirigenza sarà trasferita a Gaeta, già sede di un proprio ufficio territoriale dal quale dipenderanno, secondo lo schema prospettato, anche Latina e Aprilia.

I CAMBIAMENTI

In sostanza, per il capoluogo, è previsto un declassamento che porta con sé una serie di perplessità sollevate dalla Federazione Lavoratori Pubblici (Flp), coordinata a livello provinciale da Roberto Piras. Anche se il demansionamento non dovrebbe comportare ripercussioni sull'attuale assetto del personale dipendente, come spostamenti di sede lavorativa, infatti solo il dirigente sarebbe destinato ad altro luogo, è in prospettiva che potrebbero configurarsi una serie di cambiamenti. «Una volta declassato spiega Piras in caso di assunzioni dubito che avverranno adeguati innesti di risorse umane nell'ufficio di Frosinone, già carente di personale. Inoltre c'è la questione mai risolta della sede non idonea, aggravata dalla necessità di inglobare il personale dei Monopoli per il quale nel progetto non è prevista una giusta formazione». C'è poi il lato pratico che interessa gli imprenditori, perché alcuni servizi non potranno più essere svolti a Frosinone ad esempio contenziosi e rilascio delle licenze dei depositi fiscali. Un aspetto che emerge dall'intervento del sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, che si è rivolto ai vertici dell'Agenzia. La notizia è suonata come una chiusura. Anche Gianluca Quadrini, consigliere provinciale e vicepresidente di Anci Lazio, ha scritto al direttore dell'Agenzia delle Dogane, Roberto Alesse, chiamando a raduno le istituzioni territoriali per un dialogo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e proponendo una mappatura delle attività economiche dell'area per mostrare l'eventuale impatto negativo. «Grazie alla sua presenza scrive - le numerose aziende godono di un rapido e agevole transito delle merci, con risparmio di tempo e denaro». Il segretario della Cgil Funzione Pubblica Frosinone e Latina, Vittorio Simeone, invece, ha scritto ai dirigenti di Adm per chiedere un confronto anche «al fine di tutelare la posizione del personale». Ha evidenziato che l'estensione territoriale delle province di Frosinone e Latina supera la dimensione di alcune regioni.
 

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